Alle radici dell'astronomia moderna attraverso Cristoforo Clavio, Galileo Galilei e Angelo Secchi: questo il nodo centrale della mostra che fino al 13 febbraio 2015 occupa lo Spazio Tritone di Roma. Tra le opere esposte, una eccezionale lettera di Galileo del 1610 in cui lo scienziato documenta le sue osservazioni sulla luna, notandone la superficie non completamente liscia. In mostra anche il manoscritto in cui Clavio illustra il suo calendario gregoriano, quello che usiamo ancora oggi, e le opere di Angelo Secchi, l'astronomo italiano che per primo ha osservato lo spettro luminoso degli astri.
Sfera armillare proveniente da: INAF-Osservatorio Astronomico di Roma, Museo Astronomico e Copernicano
Ai testi scientifici si affiancano gli antichi strumenti di osservazione del Museo Astronomico e Copernicano dell'Inaf e il globo celeste della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Tra di essi, un cannocchiale del XVII Secolo, un telescopio riflettore gregoriano, un astrolabio e altri affascinanti dispositivi scientifici.