- Raccontare in bianco e nero. L’analessiDopo aver spiegato la prolessi, cioè un’anticipazione sul futuro di una storia o di un racconto, Andrea Tarabbia presenta l’analessi, che della prolessi fa il contrario: essa riavvolge il nastro su qualcosa che è già successo rispetto al piano temporale del racconto, presenta azioni passate e spiega come siamo arrivati a un determinato sviluppo narrativo.
- Anticipare il futuro. La prolessiLa prolessi è una figura retorica che consente a chi scrive di giocare d’anticipo e di rivelare sviluppi della trama sin dalle prime righe di un romanzo, incuriosendo chi legge. Andrea Tarabbia ci spiega come funziona e come può innescare un gioco tra chi scrive e chi legge.
- Maestro Yoda e la poesiaLa sinchisi è una figura retorica che mescola le parole e che cambia la consueta organizzazione delle frasi. Andrea Tarabbia illustra la sinchisi a partire dal modo di parlare utilizzato dal Maestro Yoda di Guerre Stellari.
- L’allusione, ovvero dello strizzare l’occhio a chi ci ascoltaL’allusione è una figura retorica che necessita la complicità di chi legge per “dare a intendere” qualcosa senza nominarla.
- La sinonimia: una figura della ripetizioneLa sinonimia è una figura retorica che si forma con una sequenza di parole o espressioni diverse che però hanno lo stesso senso.
- L’epistrofe o epifora, ovvero l’anafora in fondo alla fraseL’epistrofe o epifora è la figura retorica che si forma posizionando la stessa parola alla fine di un verso o di una frase.
- L’adynaton, o l’iperbole dell’iperboleL’adynaton è una figura retorica simile all’iperbole, ma ne è un’esasperazione, come quando si dice: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago...”
- L’anaclasi, o del rivoltare la frittataL’anaclasi è la figura retorica che usiamo ogni volta che ripetiamo una frase modificandola un poco ma ribaltandone completamente il senso.
- Una figura dell’abbondanza: il polisindetoIl polisindeto è una figura che mette in fila le cose quando sono troppe, legandole tra loro per coordinazione e conferendo alle frasi intensità emotiva.
- Il silenzio come figura retoricaUsare il silenzio come un artificio retorico: tramite la poesia Veglia di Ungaretti, Andrea Tarabbia riconosce l’importanza di questo stratagemma nella scrittura.
- Parlare per paradossiPer spiegare il processo retorico del paradosso Andrea Tarabbia porta come esempio una celebre frase de Il gattopardo di G. Tomasi di Lampedusa, oltre a fornire altri utili esempi di come usare questo stratagemma linguistico nella scrittura.
- Guidare l’immaginazione: l’ipotiposiL’ipotiposi è una figura il cui nome sostanzialmente significa “abbozzo”, “esposizione” e, per traslato, può essere inteso come “evidenza”. È una figura nata per mostrare e rendere esplicito, ed è parente diretta della descrizione.
- «Ho visto un film con Margot Robbie». L’anfibolia.L’anfibolia è una figura retorica che si costruisce con termini o costrutti grammaticali che possano essere interpretati in modi differenti, a volte perfino contrastanti come: «Una vecchia porta la sbarra».
- Scomporre e ricomporre le parole. L’anagrammaAndrea Tarabbia analizza una figura retorica che è anche un gioco enigmistico: l'anagramma. L'anagramma è un gioco di parole, che si fa prendendo i fonemi che compongono una o più parole e scomponendoli per assemblarli in modi nuovi, ottenendo alla fine nuove parole e nuovi significati.
- Ripeti, anzi: raddoppia! L’epanalessi e l’epanadiplosiAndrea Tarabbia ci fa scoprire due figure retoriche cugine dell’anadiplosi: l'epanadiplosi e l'epanalessi. Entrambe basate sulla ripetizione, la prima raddoppia un’espressione per darle forza, come avviene in una celebre canzone di Ivan Graziani, la seconda ha luogo quando una o più parole vengono ripetute all’inizio e alla fine di una frase, come nel Poema Paradisiaco di D'Annunzio.
- La dittologia, una figura viva e vegeta“Sano e salvo”, “il perché e il percome”, “grande e grosso”: la dittologia mette insieme due termini che si attraggono per assonanza o per allitterazione, perché hanno un significato simile, o perché uno è una variante metaforica dell’altro.
- L’endiadiQuando facciamo un’endiadi modifichiamo il rapporto sintattico tra due membri, dando a ciascuno di essi la stessa importanza, per creare immagini evocative utilizzando vocaboli semplici e il più semplice dei sintagmi.
- Lo zeugma, figura incongruenteParente stretto dell’ellissi, lo zeugma è una figura retorica molto specifica in cui usiamo un solo verbo quando ce ne vorrebbero due. «Parlar e lagrimar vedrai insieme»: quando tiene insieme due azioni non congruenti a livello semantico, lo zeugma è anche vicino alla sinestesia.
- La guerra dell’allegorismoDa molte settimane, ormai, il discorso si è fatto chiaro: tra tutte le retoriche possibili per raccontare la pandemia in corso, i media hanno scelto quella bellica. Trattare una malattia come una guerra è comodo, è facile e permette a tutti di comprendere la situazione. Ma questo linguaggio non è neutro: una malattia non è una guerra.
- Ipallage o enallage?L'ipallage è una figura retorica che divide la frase, scombinando le coppie sostantivo-aggettivo. Qualcuno dice che può essere chiamata anche enallage, mentre altri sostengono che quest’ultima sia fondata sulla sostituzione di parti del discorso.