- Solo parole? No, microaggressioniSebbene appaiano come comportamenti comunicativi piuttosto diffusi, "che sono sempre stati fatti", le microaggressioni verbali sono veri e propri atti linguistici che possono causare dolore fisico e psicologico. Partendo da un'analisi sul peso delle parole, Francesca Dragotto illustra come riconoscerle ed evitarle.
- Finché c'è vita c'è..."sperazione"Le parole a disposizione di chi parla una lingua vanno spesso al di là delle grammatiche e delle regole formali. Attraverso l’analisi della famiglia lessicale di “speranza” Francesca Dragotto mostra che le lingue sono in un continuo cammino e che, sempre in un gioco di parole, chi parla può sì errare, ma senza necessariamente sbagliare.
- Di prospettiva, di POV e di memeSe nel Rinascimento “prospettiva” era un termine che indagava come la realtà si presentava a noi, oggi, nell’era del POV, prospettiva è sinomino di punto di vista , inteso come interpretazione soggettiva della realtà.
- Intelligenza come raccoltaAlla radice dell’intelligenza c’è la raccolta: il verbo latino “lego”, ovvero “raccogliere”, è l’origine del termine italiano “intelligenza”. L’intelligenza è una continua raccolta: di esperienze, conoscenze, informazioni. Una facoltà tipica degli esseri umani e, ultimamente, anche delle macchine.
- Parole che fanno vedere il futuroIn questo “sentiero” dedicato al futuro, Francesca Dragotto torna a riflettere sul legame tra linguaggio e percezione della realtà: parlare una lingua può portarci a vedere e immaginare un futuro che non vedremmo se ne parlassimo un’altra.
- Dalla perplessità di Italo Calvino a Rocco SmithersonFrancesca Dragotto percorre un sentiero di parole avviato dal lemma “perplessità”, molto legato a Italo Calvino, e che si conclude con un neologismo inventato da un personaggio di Corrado Guzzanti, ovvero “perplimere”.
- Quando la felicità è questione di letameIn questo sentiero di parole Francesca Dragotto parte dal tema delle “grandi dimissioni” per ripercorrere l’etimologia del termine “felicità”, passando da Lorenzo de’Medici e risalendo fino agli antichi.
- PermacrisiTraendo spunto da “permacrisi” il sentiero di questo mese ripercorre per grandi linee la storia linguistica di “crisi” e va alla ricerca di nuovi membri della sua famiglia lessicale, con l'auspicio che una crisifobia diffusa possa mitigare il nucleo significativo più profondo di crisi, che la nostra lingua ha perso da tempo immemore...
- Sentieri di parole: Forme di governoIn questo Sentiero di Parole Francesca Dragotto applica uno studio linguistico alla voce “Forme di governo”. Lo scopo è quello di agevolare gli insegnanti nella docenza di termini della linguistica attraverso l’analisi approfondita della pagina Wikipedia “Forme di governo”.
- La demografia linguisticaFrancesca Dragotto parla della demografia linguistica, che studia la distribuzione delle lingue tra le popolazioni da un punto di vista statistico.
- Libertà: un percorso metalinguisticoIl sentiero di questo mese è un percorso metalinguistico da proporre in classe. Si basa sull’analisi della parola “libertà” a partire da una serie di strumenti e dizionari liberamente consultabili sul web.
- La moda, tra modi e modelliFrancesca Dragotto ricostruisce in questo Sentiero di parole l'origine del termine "Moda". Moda è un prestito dal francese "Mode", termine che deriva dal latino "modus", misura. "Modus" indica sia l'unità di misura che la misura intesa come giudizio di valore.
- Lessico e nuvole: le parole del cambiamento climaticoFrancesca Dragotto racconta la realizzazione di una guida linguistica e scientifica da parte dell'Università di Torino, Lessico e Nuvole . In questo testo, giunto alla seconda edizione, è possibile trovare gli strumenti linguistici adeguati per imparare a usare le parole giuste quando si parla di cambiamento climatico.
- Grammatica e sessismoPer spiegare quanto dell’organizzazione sociale si annidi nei segni linguistici, in questo sentiero si considererà il caso delle marche di genere impiegate in italiano per distinguere femminile e maschile nell’ambito degli appellativi denotanti professioni.
- Parola di fake-newsFake news è un termine che dal primo decennio di questo secolo si è fatto largo nello spazio linguistico italofono dopo “bufala”. Parola che proviene dalla lingua inglese e che significa “storie false che sembrano vere", le fake news sono diffuse su web e social e vengono create con l’intento di influenzare le opinioni pubbliche o per scherzo. Francesca Dragotto ci accompagna alla scoperta di questo termine raccontando anche la sua ricerca sul web grazie a un’analisi di Google trends.
- Pane, pizza e pandemiaUno studio dell'Università Tor Vergata ha analizzato le abitudini alimentari degli italiani durante il lockdown tramite un sondaggio. Traendo ispirazione dai risultati offerti dallo stesso si è investigato l’intero repertorio della stampa italiana tramite una apposita banca-dati utilizzando come parole chiave le parole indicanti le abitudini più significative emerse dal questionario.
- Agenda 2030: quando i numeri delle parole (rac)contanoL'analisi quantitativa dei testi avviene tramite applicativi noti come text-mining che consentono lo scavo automatizzato del testo, anche di grandi dimensioni. Questi sistemi possono essere utilizzati per esempio per conoscere quali temi sono particolarmente trattati all'interno di una grossa mole di testo. Vediamoli applicati al tema Agenda 2030.
- Narro e quindi so, narro e quindi sonoNarro e quindi so, narro e quindi sono. Le neuroscienze cognitive mostrano come la mente di sapiens sapiens, la nostra specie, sia stata modellata non per le storie ma dalle storie. In questo senso la conoscenza del mondo e il modo in cui questa conoscenza ha preso forma nella mente degli esseri umani ne determina la loro visione del mondo. Il radicale di riferimento del termine "narrazione" permette l’approfondimento linguistico, ma non solo, di questo concetto.
- Parenti (vicini e lontani) di velocità"Velocità" e "Veloce" sono termini fondamentali della lingua ma hanno una difficile de-finizione. Il radicale alla base di "veloce" è attestato nella famiglia linguistica indoeuropea, e non è presente solo nel ramo italico e latino ma anche in quello germanico. "Velocitare", "velocipedastro", "velocizzare": sono tutti termini che derivano da questa radice e che possono dare spunto a riflessioni interessanti
- Natura in scatola: riflessioni sul ruolo e sull’utilità dei dizionariQual è la natura del dizionario? Esso non è uno strumento indipendente dai valori e dalla cultura dell'epoca in cui viene scritto, ma ne è costantemente influenzato. Per esempio, parole come "natura" che hanno una forte connotazione valoriale possono essere specchio di differenti visioni del mondo che ci circonda.