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Per ripercorre la storia del Consiglio d’Europa, fondato con il Trattato di Londra il 5 maggio 1949, clicca qui
Dal 1950, la Convenzione ha continuato ad evolversi e ha ispirato numerose altre convenzioni del Consiglio d’Europa. Comprende una serie di articoli, completati nel corso degli anni da protocolli che hanno permesso di integrare nuovi diritti nella Convenzione. In particolare, la
ricca giurisprudenza della Corte la rende uno strumento vivo e dinamico, capace di adattarsi ai cambiamenti delle nostre società.
La Convenzione garantisce:
- il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza
- il diritto al rispetto della vita privata e familiare
- la libertà di espressione
- la libertà di pensiero, di coscienza e di religione
- il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni
- il diritto a un equo processo in materia civile e penale
- il diritto alla proprietà e di godere pacificamente dei propri beni.
- la tortura e le pene o trattamenti inumani o degradanti
- la schiavitù e il lavoro forzato
- la detenzione arbitraria o illegale
- la discriminazione nel godimento dei diritti e libertà riconosciuti dalla Convenzione
- l’espulsione o il respingimento da parte di uno Stato dei propri cittadini
- la pena di morte
- l’espulsione collettiva di stranieri.
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Per scoprire le storie di dodici persone che si sono avvalse della Convenzione europea dei diritti dell’uomo per ottenere giustizia storie clicca qui
La convenzione ha istituito la Corte europea dei diritti dell'uomo, un organo giudiziario che garantisce il rispetto dei diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo a tutte le persone poste sotto la giurisdizione di uno Stato parte contraente della convenzione. Dal 1° novembre 1998 è competente una Corte unica, che siede stabilmente a Strasburgo (Francia).
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(Crediti immagini: facebook.com/councilofeurope, coe.int)