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Amazônia di Sebastião Salgado al MAXXI

Per sei anni il fotografo brasiliano ha esplorato la foresta, i fiumi, le montagne e i popoli che abitano l’Amazzonia brasiliana, realizzando il ritratto di un ecosistema unico e in pericolo.
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Domani primo ottobre aprirà al pubblico l’anteprima e l'unica tappa italiana di Amazônia, la mostra del fotografo brasiliano Sebastião Salgado che raccoglie sei anni di immagini scattate nel cuore del pianeta e dell’umanità. Allestita presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, l’esposizione rappresenta un grande progetto di sensibilizzazione ecologica sulla condizione dell’Amazzonia brasiliana, sempre più minacciata dallo sfruttamento e di recente anche dalla pandemia. Attraverso più di 200 opere, il percorso promette un’esperienza immersiva senza precedenti. Non solo fotografie in bianco e nero – come nello stile più classico di Salgado – ma anche immagini in movimento, suoni concreti della foresta, dal fruscio degli alberi al canto degli uccelli, che mettono lo spettatore al centro di un landscape sonoro creato dal musicista e compositore francese Jean-Michel Jarre. La mostra mette in evidenza l’unicità e la fragilità di questo ecosistema, mostrando come solo le comunità indigene quali Yanomami, Asháninka, Yawanawá, Suruwahá, Marubo e Macuxi siano ancora oggi, seppure in bilico sulla sopravvivenza, le uniche a saper preservare il loro ambiente. L’occhio di Salgado si posa dunque sulla natura e sui suoi guardiani ancestrali, immortalando i loro intensi legami familiari, le modalità di caccia, pesca e condivisione delle risorse, l’incredibile talento nel dipingere volti e corpi, l’importanza dei loro sciamani, dei rituali e delle danze. La mostra, a cura di Lélia Wanick Salgado, moglie del celebre fotoreporter umanista, si potrà visitare fino al 13 febbraio 2022. Durante i prossimi mesi saranno organizzati eventi ed incontri per discutere dei contenuti del progetto e dell'emergenza ambientale.
Per maggiori informazioni clicca qui
  Il percorso umano e artistico del fotografo brasiliano è stato raccontato da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado nel documentario "Il sale della Terra" del 2014.
Su Aula di Lettere ne ha parlato Luigi Paini nell'approfondimento dedicato a "Cinema, agenda 2030 e ambiente" disponibile a questo link.
  Crediti immagini Apertura: Sebastião Salgado, Sciamano Yanomami dialoga con gli spiriti prima della salita al monte Pico da Neblina. Stato di Amazonas, Brasile, 2014 (maxxi.art) Box: Sebastião Salgado nel 2016 (Wikimedia Commons)
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