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Antonio Ligabue in mostra a Roma

Dall'11 novembre al 8 gennaio 2017 le sale del Complesso del Vittoriano ospitano una mostra dedicata al pittore naif
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Dall'11 novembre al 8 gennaio 2017 le sale del Complesso del Vittoriano di Roma ospitano una mostra dedicata al pittore naif Antonio Ligabue. Sono esposti circa 100 lavori, che illustrano il percorso storico e artistico di una delle figure più interessanti dell’arte italiana del Novecento. La mostra è divisa in tre sezioni cronologiche che ripercorrono anche la sua vicenda personale.
Antonio Ligabue nacque a Zurigo nel 1899. Due anni più tardi la madre Elisabetta Costa sposò Bonfiglio Laccabue, che riconobbe il bambino, dandogli il suo cognome (da adulto il pittore preferirà cambiare il suo cognome in Ligabue). Antonio non visse mai con la sua famiglia naturale e fin dal 1900 venne affidato a una coppia di svizzeri tedeschi. Trascorse un’infanzia caratterizzata da ristrettezze economiche e da condizioni culturali disagiate. Fu affetto da gozzo e rachitismo, e l’insieme di queste condizioni sfavorevoli fecero sì che sviluppasse delle anomalie comportamentali. Venne mandato in istituti scolastici per ragazzi problematici e nel 1917, in seguito a una violenta crisi nervosa, fu ricoverato per la prima volta in un istituto psichiatrico. Nel 1919, su denuncia della madre adottiva, fu espulso dalla Svizzera e fu condotto a Gualtieri, il paese del padre Bonfiglio in provincia di Reggio Emilia. La scelta di dedicarsi alla pittura avvenne alla fine degli anni ’20, a seguito dell’incontro con il pittore e scultore Marino Mazzacurati, esponente della prima Scuola Romana, che lo istruì all'uso dei colori. La critica e i galleristi inizieranno a interessarsi alle sue opere solamente verso la fine degli anni '40. Le scene rappresentate più frequentemente nei quadri di Ligabue sono quelle di animali, sia domestici che esotici, momenti di vita quotidiana, paesaggi svizzeri e autoritratti. Tra le opere presenti al Vittoriano, sono esposti oli come Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Tavolo con vaso di fiori (1956) e Gorilla con donna (1957-1958). Parallelamente alla pittura, Ligabue si è dedicato alla produzione di disegni, incisioni e opere scultoree. Molte di queste venivano modellate con la creta del Po e sono oggi andate perdute, a causa della tecnica adottata. Al Vittoriano sono esposte alcune sculture in bronzo come Lupo siberiano (1936).
Antonio Ligabue è stato protagonista di varie rappresentazioni della cultura popolare. Clicca qui per vedere lo sceneggiato della RAI degli anni ’70 che ha contribuito a far conoscere il pittore al grande pubblico
Crediti immagini Apertura: ilvittoriano.com Box: Flickr
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