[…] Conoscitore del fresco, generoso, fluente Missouri, del possente Niagara, Conoscitore delle mandrie di bufali nei pascoli in pianura, del toro irsuto dal forte petto, Esperto di terre, rocce, fiori del Quinto-mese, di stelle, pioggia e neve, mio stupore, Avendo studiato il canto modulato del mimo-poliglotta, il volo del falco di montagna, Udito il tordo eremita, senza rivali, all'alba, dalle tuie, Solitario, cantando in Occidente, io intono il canto per un Nuovo Mondo. […]
Walt Whitman, Partendo da Paumanok, 1867
Si possono fare infiniti e meravigliosi elenchi, per asindeto, vale a dire unendo tra loro le frasi senza utilizzare congiunzioni ma semplicemente accostandole e tenendole insieme grazie alla punteggiatura debole (come per esempio le virgole che usa Whitman poco sopra).
Si dice che l’asindeto arrivi perché vengono soppresse, per questioni di economia o per creare un certo effetto espressivo, delle parti del discorso: per esempio, nei primi due versi della poesia di Whitman è soppressa la parola “conoscitore” prima «del possente Niagara» e «del toro irsuto». Se ci fate caso, usiamo l’asindeto centinaia di volte al giorno. Per esempio in frasi molto comuni come queste: «Stasera non esco: non ho voglia» (soppresso: perché non ho voglia), «Lo prendo, mi piace» (lo prendo siccome mi piace). Ma ci sono anche titoli di film costruiti per asindeto: per esempio Il buono, il brutto, il cattivo, il film che Sergio Leone realizzò nel 1966. (Crediti immagini: Walt Whitman, Pixabay)