Umberto Saba, Goal, 1933
Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla – unita ebrezza – per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
– l’altro – è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa – egli dice – anch’io son parte.
Metafora di vita
Qualcuno sostiene che una delle metafore più efficaci per spiegare il mondo sia il gioco del calcio. La letteratura e il cinema, da Saba a Soriano, da Fuga per la vittoria di John Huston a L’uomo in più di Paolo Sorrentino, hanno trovato nel calcio, nelle sue regole e nei suoi rappresentanti le metafore più adatte per raccontare le vite dei loro personaggi. La divisione dei ruoli, lo scopo (fare goal, vincere), la tattica, la gestione del gruppo, la metabolizzazione delle sconfitte: sembra davvero che ogni aspetto di questo sport popolarissimo si presti facilmente a essere reso metafora e simbolo della vita di tutti i giorni.
Per questo, forse, il gergo calcistico è oggi uno dei bacini di significato a cui si attinge maggiormente per spiegare gli avvenimenti in modo chiaro e conciso. "Fare gioco di squadra", "salvarsi in corner", "fare un clamoroso autogol" o accettare "la dura legge del goal" sono ormai espressioni figurate che non hanno bisogno di spiegazioni: vengono dal mondo dello sport ma sono entrate a pieno titolo nella lingua comune.
Se te lo spiegano con il calcio, ci arrivi
È quello che hanno pensato con ogni probabilità anche i redattori della rivista sportiva spagnola Lìbero, che per il lancio della nuova veste ha realizzato una serie di spot virali riuniti sotto il titolo Se te lo spiegano con il calcio, ci arrivi. In questi spot assistiamo a piccole scene di vita quotidiana che vengono raccontate attraverso un linguaggio esclusivamente calcistico: così, scopriamo che è possibile lasciare un fidanzato con il quale non si intravede più un futuro spiegandogli che "quando i risultati non arrivano, si cambia allenatore"; o che si può esorcizzare un pranzo con il padre invadente della fidanzata prendendo l’iniziativa: perché, in fondo, "Se sei tu a tenere la palla, l’avversario non può creare problemi".
(Crediti immagine: Pixabay)