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Raccontare in bianco e nero. L’analessi

Dopo aver spiegato la prolessi, cioè un’anticipazione sul futuro di una storia o di un racconto, Andrea Tarabbia presenta l’analessi, che della prolessi fa il contrario: essa riavvolge il nastro su qualcosa che è già successo rispetto al piano temporale del racconto, presenta azioni passate e spiega come siamo arrivati a un determinato sviluppo narrativo.

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«Ora però ti debbo narrare le molte sciagure
onde m’afflisse Giove quand’io ritornavo da Troia».

Omero, Odissea, canto IX

Nel numero scorso, abbiamo visto come si anticipa il futuro parlando della prolessi (https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/materie-lettere/italiano-lettere/anticipare-il-futuro-la-prolessi).

Ora daremo un’occhiata al suo contrario, l’analessi: secondo il critico francese Gérard Genette, che studiò a lungo le regole della retorica, l’analessi è «qualsiasi evocazione, a fatti compiuti, d’un evento anteriore al punto della storia in cui ci si trova».

Gran parte del racconto dell’Odissea è analettico: le avventure di Ulisse sono da lui raccontate a posteriori mentre si trova al banchetto di Alcinoo.

Ma, per rimanere ai classici, anche i capitoli in cui si raccontano le vite della monaca di Monza e di Fra Cristoforo, nei Promessi sposi, sono analessi: Manzoni interrompe la narrazione e, per un pugno di pagine, torna indietro, ci racconta degli antefatti, delle cose accadute nel passato dei personaggi – è un po’ quello che succede al cinema, o nelle serie tv, quando, per chiarire certi fatti, si va indietro nel tempo e, per far capire che siamo fuori dalla narrazione principale e che le cose che vengono raccontate sono accadute tempo prima rispetto alla narrazione principale, si usa il bianco e nero.

Ma l’analessi non ha a che vedere soltanto con delle macro sequenze narrative: ci sono analessi piccole, che servono a costruire delle singole scene. In Sostiene Pereira, Antonio Tabucchi fa un uso continuo di questo procedimento:

«Alle undici in punto, sostiene Pereira, il suo campanello squillò. Pereira aveva già fatto colazione, si era alzato presto, e sul tavolo della sala da pranzo aveva preparato una caraffa di limonata con dei cubetti di ghiaccio».

La linea narrativa principale è nella prima frase: qualcuno, alle 11, suona il campanello a casa Pereira. Quello che viene raccontato dopo (la colazione, l’essersi alzano presto, la limonata) è in realtà successo prima.


Crediti immagine: jorisvo / Shutterstock

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