"Due cose erano vietate per la mia generazione negli anni Settanta: la poesia e gli sport. E io li facevo entrambi!" esclama con orgoglio Valerio Magrelli, scrittore e docente universitario, che abbiamo incontrato nella sua casa di Roma. Calcetto, boxe, equitazione, atletica, rugby, taekwondo, pallanuoto: sono solo alcuni degli sport praticati da Magrelli, che ad Aula di Lettere ha dapprima parlato del calcio, uno sport molto amato dallo scrittore a tal punto da essere stato scelto come protagonista di uno dei suoi libri in prosa, dal titolo Addio al calcio. Novanta racconti da un minuto (Einaudi, Torino, 2010). Il calcio come occasione per rileggere alcune esperienze familiari, il tutto incorniciato nella metafora della staffetta: una passione che si tramanda da padre a figlio, fino all'incontro con una sorta di "flebo" che rende astratto il gesto sportivo e atletico: la playstation.
In questo primo video Magrelli racconta la sua passione per il calcio attraverso i racconti del suo libro.
Ma la biografia dello scrittore romano non è segnata solo dalla passione per il calcio: uno dei suoi grandi amori sportivi è l'equitazione, una passione ereditata dal padre. Grande importanza ha avuto il tennis, quindi la pallanuoto: un amore sbocciato per caso, ma che ha portato Magrelli in Nazionale e a vincere un campionato.
In questo secondo lo scrittore racconta il suo incontro con tutti questi sport.
Immagine per il box: "Napoli (NA), 1970, Festeggiamenti durante i mondiali di calcio". Di Fiore Silvestro Barbato (via flickr)