Un esempio di striscia di Mafalda in cui i grandi temi della società vengono trattati con la leggerezza tipica dello stile di Quino (clicca per ingrandire)
Famosa per non avere peli sulla lingua, Mafalda rappresenta le aspirazioni idealiste e utopistiche tipiche degli anni Sessanta. Il commento al mondo che arriva puntuale dalle strisce di cui è protagonista è però venato di un pessimismo lieve e un po' amaro, dovuto in parte anche al contesto sociopolitico dell'Argentina di quegli anni, gli anni dei golpe militari e della dittatura militare.
È ammirata da personaggi illustri del mondo intellettuale, come Gabriel Garcia Marquez, per esempio, che nel 1992 ha scritto che "Quino, in ogni suo libro, da anni ci sta dimostrando che i bambini sono depositari della saggezza. Quello che è triste per il mondo è che man mano che crescono perdono l'uso della ragione, a scuola dimenticano quello che sapevano alla nascita, si puliscono i denti, si tagliano le unghie e alla fine, diventati adulti miserevoli, non affogano in un bicchiere d'acqua ma in un piatto di minestra. Verificare questo in ogni suo libro è la cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia". La prefazione italiana della prima raccolta di strisce, Mafalda la contestataria, è Umberto Eco, grande appassionato di fumetti.