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Scienze umane

29 settembre 1964: l'esordio di Mafalda

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Con una scadenza di due strisce a settimana, Mafalda comincia ad apparire sulle pagine del settimanale argenitno Primera Plana. Sicuramente il personaggio a fumetti più famoso tra quelli realizzati da Joaquín Salvador Lavado Tejón, meglio conosciuto come Quino, Mafalda, suo padre e Manolito conquistano velocemente le pagine del quotidiano spagnolo El Mundo (dal 15 marzo del 1965)  e approdano così anche in Europa.
Un esempio di striscia di Mafalda in cui i grandi temi della società vengono trattati con la leggerezza tipica dello stile di Quino (clicca per ingrandire)
Famosa per non avere peli sulla lingua, Mafalda rappresenta le aspirazioni idealiste e utopistiche tipiche degli anni Sessanta. Il commento al mondo che arriva puntuale dalle strisce di cui è protagonista è però venato di un pessimismo lieve e un po' amaro, dovuto in parte anche al contesto sociopolitico dell'Argentina di quegli anni, gli anni dei golpe militari e della dittatura militare. È ammirata da personaggi illustri del mondo intellettuale, come Gabriel Garcia Marquez, per esempio, che nel 1992 ha scritto che "Quino, in ogni suo libro, da anni ci sta dimostrando che i bambini sono depositari della saggezza. Quello che è triste per il mondo è che man mano che crescono perdono l'uso della ragione, a scuola dimenticano quello che sapevano alla nascita, si puliscono i denti, si tagliano le unghie e alla fine, diventati adulti miserevoli, non affogano in un bicchiere d'acqua ma in un piatto di minestra. Verificare questo in ogni suo libro è la cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia". La prefazione italiana della prima raccolta di strisce, Mafalda la contestataria, è Umberto Eco, grande appassionato di fumetti.  
mastriscia
Mafalda

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