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Storia dell'arte

35 anni fa moriva Ian Curtis

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Il 18 maggio 1980 il frontman dei Joy Division, Ian Kevin Curtis, ha deciso di togliersi la vita nella sua cucina di Macclesfield, presso Manchester (Gran Bretagna). La sua figura di cantante dal timbro baritonale particolare all'interno del panorama rock e pop, oltre alla sua attività di paroliere per la band che lui stesso ha fondato nel 1977 (assieme a Bernard Sumner, Peter Hook e Stephen Morris) è stata di fondamentale importanza per la storia del rock internazionale. La lista di ammiratori è lunghissima e comprende, tra gli altri il gruppo dei Radiohead, che hanno registrato alcune versioni dei brani scritti dal quartetto mancuniano, e il regista e fotografo Anton Corbjin, che nel 2007 presenta a Cannes Control, film biografico su Ian Curtis e la sua parabola artistica. La Manchester a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta è un crocevia essenziale per la storia della musica leggera internazionale. Da lì, infatti, provengono molte band della cosiddetta new wave, la nuova ondata, che dopo la tabula rasa rappresentata dal movimento punk si fa strada con un nuovo modo di intendere la musica. La decadenza industriale di Manchester è determinante per due dei pilastri di questa generazione di musicisti: un romanticismo cupo e autodistruttivo, unito a un crepuscolarismo industriale in cui il rapporto con la fabbrica (Factory è il nome di una delle etichette fondamentali) e le nuove tecnologie elettroniche hanno un ruolo centrale.
Esibizione dei Joy Division alle Peel Session, leggendario programma della BBC ideato e condotto dal dj John Peel. L'album di esordio, "Unknown Pleasures" era ancora da venire e la band aveva alle spalle solamente il singolo "Transmission" pubblicato dall'etichetta Factory Records con il numero di catalogo FAC 13.
I Joy Division pubblicano il loro primo album Unkown Pleasures nel 1979 ed è un successo internazionale che li porta a girare l'Europa per concerti. Con il secondo disco, Closer, già pronto per la pubblicazione e un tour americano alle porte, Ian Curtis decide di farla finita. Alcuni sostengono per l'aggravarsi delle crisi epilettiche di cui soffriva, altri sostengono per una latente forma di depressione peggiorata a causa dell'uso di droghe. Il resto della band, dopo un iniziale impasse, decide di continuare a produrre musica, e almeno in parte composta anche con l'aiuto di Curtis stesso, ma cambiando la ragione sociale in New Order, band ancora attiva oggi e considerata tra i più importanti innovatori nell'uso dell'elettronica all'interno del panorama rock.
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