Clicca qui per leggere il comunicato ufficiale dell'Accademia di Svezia che assegna il Nobel a Svetlana Aleksievič
Aleksievič ha studiato giornalismo all'Università di Minsk, dove si è laureata nel 1972. Fu proprio come giornalista che raccolse idee, documenti e racconti che la portarono alla stesura del suo primo libro, La guerra non ha un volto di una donna (uscito in russo nel 1985, quindi in inglese nel 1988, ma non in italiano), incentrato sulle numerose testimonianze rese da donne sovietiche che avevano partecipato alla Seconda Guerra Mondiale. La tecnica narrativa di Aleksievič è un coro di numerose voci che apportano testimonianze e racconti: le narrazioni così strutturate hanno contribuito in modo unico e straordinario a tratteggiare l'Unione Sovietica dalla Seconda Guerra Mondiale alla caduta del muro (fino alle repubbliche ex sovietiche di oggi) fornendone un'immagine drammatica e molto critica. In questa cornice letteraria e narrativa si collocano anche Ragazzi di zinco (edizioni e/o), sulla guerra russo-afghana, e Preghiera per Cernobyl. Cronaca del futuro (edizioni e/o), sul disastro nucleare del 1986. Altro libro di questo ideale ciclo è Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo (Bompiani).
Intervista a Sara Danius, Segretaria Permanente dell'Accademia di Svezia, subito dopo la nomina - da lei stessa annunciata - del Nobel a Svetlana Aleksievič (dal canale You Tube del Premio Nobel)
Le sue posizioni politiche, fortemente critiche verso il regime sovietico, l'hanno costretta a lasciare la Bielorussia e a vivere in diversi paesi dell'Europa Occidentale, fra cui Germania, Svezia e Italia. Oggi vive a Parigi.
(Nota della redazione: per quanto riguarda la trascrizione in italiano del nome della neo vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura ci siamo rifatti alla versione proposta dall'editore e/o, che ha pubblicato in Italia alcuni dei romanzi di Svetlana Aleksievič fra cui i sopracitati Preghiera per Cernobyl e Ragazzi di zinco).
Crediti immagini:
Apertura: banner tratto dalla pagina facebook ufficiale del Premio Nobel
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Box: ritratto di Sveltana Aleksievič tratto dal sito ufficiale del Premio Nobel
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