Fin dall’Ottocento, le origini di Pompei furono al centro di un serrato dibattito scientifico che è proseguito con la grande stazione degli scavi di Amedeo Maiuri e con le ricerche sistematiche sulle insulae della fine del secolo scorso – spiega il prof. Rescigno – Ora i nuovi recentissimi scavi hanno notevolmente ampliato il dossier permettendo di osservare il nascere di una città da un dettagliato progetto di fondazione e partendo da Pompei è possibile rileggere il frammentario quadro degli insediamenti arcaici nella penisola sorrentina e oltre.
Si tratta per noi di un incontro molto importante per rileggere parte della storia del Sud Italia raccontata oggi nei musei di Napoli, di Taranto, di Paestum, di Metaponto e nel parco archeologico di Pompei – dice Eva Degl’Innocenti.
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La serie dei “Mercoledì del MarTA” si concluderà giovedì 17 dicembre con l’omaggio ad uno dei siti più evocativi per l’archeologia tarantina: quello di Torre Castelluccia con il suo ruolo nel Golfo di Taranto e nei traffici marittimi tra l’Italia e le sponde dell’Egeo.
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Crediti immagini
Apertura: Orecchino a navicella in oro, Taranto, via Umbria, Seconda metà del IV sec. a.C. (facebook.com/MuseoMARTA)
Box: Anfore panatenaiche dell’Atleta di Taranto, Taranto, via Genova, 480 a.C. circa (museotaranto.beniculturali.it)