Noto come «Calendario rivoluzionario» o «Calendario repubblicano», quello che iniziava all'equinozio d'autunno (una data compresa tra il 22 e il 24 settembre del calendario gregoriano) è il calendario adottato dalla Prima Repubblica francese che si instaura il 22 settembre 1792, il 1° Vendemmiano dell'Anno I.
L'abolizione della monarchia è votata il 21 settembre, a un mese e poco più di distanza dalla presa del Palazzo delle Tuileries (10 agosto) e un giorno dopo la vittoria della Francia rivoluzionaria contro le forze della prima coalizione nella battaglia di Valmy.
Lo spirito della Rivoluzione, che aveva già portato all'adozione del Sistema Metrico Decimale, si allarga con la Prima Repubblica anche al calendario. Il nuovo calendario viene ufficialmente adottato nell'ottobre del 1793 e rimane in vigore fino alla sua sospensione nel 1806 ad opera di Napoleone Bonaparte. Il calendario viene elaborato da una commissione scientifica composta, tra gli altri, anche da Joseph-Louis Lagrange e Pierre Simon Laplace. Il capodanno coincideva con l'equinozio d'autunno e gli anni erano composti di 365 giorni suddivisi in 12 mesi ciascuno di 30 giorni, a cui si aggiungevano 5 giorni. I nomi dei mesi sono ispirati dalle condizioni climatiche francesi e al ritmo delle stagioni: vendemmiaio, brumaio, frimaio, nevoso, piovoso, ventoso, germinale, fiorile, pratile, messidoro, termidoro, fruttidoro.