Il golpe argentino e l'instaurazione del «Processo di riorganizzazione nazionale»

Dopo nemmeno due anni di presidenza dell'Argentina, la presidente Isabel Martínez de Perón viene deposta dalle forze armate il 24 marzo del 1976. Si apre così un periodo di dittatura, noto come «processo di riorganizzazione nazionale» che attraverso cinque diverse giunte militari dura fino al 1983. La più famosa è quella iniziale guidata da Jorge Rafael Videla. Fino alla morte del marito Juan Domingo Perón, Isabel Martínez de Perón ha ricoperto la carica di vicepresidente, dopo che nel 1973 si erano presentati in coppia alle elezioni nella formula nota come Perón - Perón. Le cause principali che portarono al golpe sono da ricercarsi in una difficile situazione economica, caratterizzata da un'inflazione rampante e un generale immobilismo negli investimenti, che generarono un contesto di tensione sociale. Si calcola che durante la dittatura, che prevedeva una forza repressione delle forze che vi si opponevano, ci furono oltre 30 mila vittime. Molti dei dissidenti politici furono eliminati con i cosiddetti voli della morte, voli aerei aerei dai quali le vittime venivano gettati direttamente nell'oceano (i desaparecidos).

Nell'immagine in apertura: discorso di Jorge Rafael Videla del 29 marzo 1976, pochi giorni dopo la presa del potere politico con il colpo di mano militare (immagine: La Tercera)

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