Domenica 2 maggio il Ministero della Cultura ha presentato il progetto che guiderà la ricostruzione del piano arena al centro del Colosseo. Il ministro Dario Franceschini ha spiegato che l’arena sarà “reversibile”: da una parte il piano si potrà aprire per permettere di vedere i sotterranei, dall’altra sarà calpestabile, consentendo di avere una visione completa dell’Anfiteatro Flavio, così come appariva fino alla fine dell’Ottocento.
Il progetto di ricostruzione dell’arena ha origine nel 2014 quando Franceschini rilancia l’idea dell’archeologo Daniele Manacorda. Dal 2015 si svolgono numerosi studi e indagini per definire l’intervento, che si concludono con il bando di gara pubblicato lo scorso dicembre, e vinto dal gruppo di lavoro composto da Milan Ingegneria e altri partner. Si entra così nella fase operativa, che prevede l’uso di tecniche innovative e materiali sostenibili, per ricostruire l’immagine originaria del monumento e il suo funzionamento come “macchina scenica”.
Il piano sarà realizzato in Accoya, un legno che viene processato e modificato per aumentarne la resistenza agli agenti atmosferici. L’uso di questo legname permette di evitare l’abbattimento di specie pregiate, garantendo la sostenibilità del progetto. La piattaforma al centro dell’arena sarà formata in parte da pannelli mobili che garantiranno illuminazione e ventilazione naturale, e permetteranno di vedere le strutture ipogee, che si trovano al di sotto. Sia nella forma che nella funzione richiama il piano originario dell’arena. Un sistema di ventilazione meccanica controllerà temperatura e umidità degli ambienti sottostanti il piano, mentre la struttura in legno servirà anche per proteggerli dagli agenti atmosferici. L’acqua piovana raccolta servirà per alimentare i servizi igienici del monumento.