L’UCRAINA SOVIETICA E POST-SOVIETICA
1922-1991
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L’Ucraina è una delle 15 Repubbliche socialiste sovietiche
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1991
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L’Ucraina proclama la propria indipendenza
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1991-1994
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Leonid Kravchuk primo presidente dell’Ucraina indipendente
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1994-2005
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Leonid Kuchma presidente della Repubblica
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2004
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Rivoluzione arancione
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2005-2010
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Viktor Yushenko presidente della Repubblica
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2010-2014
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Viktor Yanukovich presidente della Repubblica. Sotto la sua presidenze, a partire dal novembre 2013, precipita la crisi ucraina
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L'UCRAINA NELLA CRISI (novembre 2013-marzo 2014)
21 novembre 2013
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Il presidente Yanukovich annuncia l’interruzione delle trattative per l’«associazione» dell’Ucraina all’Unione europea
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24-25 novembre 2013
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Prime manifestazioni a Kiev contro il regime di Yanukovich. Epicentro della rivolta è piazza dell’indipendenza, chiamata semplicemente «Maidan», che in ucraino significa «piazza»
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30 novembre 2013
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Primi scontri di piazza. 25 dimostranti vengono arrestati
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1° e 8 dicembre 2013
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Ancora manifestazioni contro il regime. Vi partecipano centinaia di migliaia di oppositori. Viene occupato il parlamento di Kiev. Ulteriori scontri con la polizia
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14 dicembre 2013
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Manifestazioni pro-regime, a sostegno di Yanukovich
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17 dicembre 2013
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Yanukovich a Mosca da Putin ottiene consistenti prestiti e sostegno economico dalla Russia
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16 gennaio 2014
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A fronte del perdurare delle manifestazioni, il parlamento approva una serie di leggi che limitano il diritto di manifestare. Le proteste aumentano di intensità e di violenza
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22-25 gennaio 2014
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Primi morti negli scontri di piazza. Perdono la vita 4 manifestanti e un poliziotto. La rivolta si estende nelle regioni occidentali del paese.
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28 gennaio 2014
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Le leggi contro la libertà di manifestare vengono revocate. Il governo tenta di stabilire una tregua con i manifestanti. Ma le manifestazioni continuano
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18 febbraio 2014
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Le proteste continuano. Fallita qualsiasi ipotesi di tregua, il governo reprime brutalmente. Negli scontri muoiono 28 manifestanti. Sono centinaia i feriti
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20 febbraio 2014
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È il giorno più tragico della rivolta. Circa 80 dimostranti perdono la vita negli scontri con la polizia. Yanukovich comincia a trovarsi isolato
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21 febbraio 2014
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Yanukovich firma una tregua con le opposizioni per evitare in extremis il dilagare delle violenze
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22 febbraio 2014
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Yanukovich viene destituito dal Parlamento e fugge da Kiev, rifugiandosi da ultimo in Russia e gridando al colpo di stato. Viene liberata la ex leader della rivoluzione arancione Yulia Tymoshenko
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24-25 febbraio 2014
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Le regioni orientali del paese, in particolare la Crimea, a maggioranza russa insorgono contro la rivoluzione di Kiev e i suoi risultati. Invocano la secessione e l’intervento di Mosca
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fine febbraio-inizio marzo 2014
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Cresce la presenza militare russa, soprattutto in Crimea, dov’è di stanza la flotta russa del Mar Nero
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1° marzo 2014
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Putin ottiene l’autorizzazione del Consiglio della Federazione russa a intervenire militarmente in Ucraina
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inizio marzo 2014
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La crisi assume definitivamente un carattere internazionale, attivando le cancellerie europee e gli Stati Uniti, che si schierano con Kiev. Il parlamento di Simferopoli, capitale della Crimea, fissa al 16 marzo un referendum sulla secessione della regione da Kiev
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