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Il Premio Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadi

Per la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la sua battaglia a favore dei diritti umani e della libertà per tutti

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Il Comitato per il Nobel norvegese ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadiper la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la sua battaglia a favore dei diritti umani e della libertà per tutti”.

Il Comitato ha, inoltre, riconosciuto il lavoro delle centinaia di migliaia di persone che, nell’ultimo anno, hanno manifestato contro le politiche di discriminazione e oppressione delle donne da parte del regime teocratico iraniano. “Woman – Life – Freedom” (“Donna – Vita – Libertà), il motto utilizzato dai manifestanti durante le proteste avvenute in seguito alla morte di Mahsa Amini, secondo il Comitato rappresenta adeguatamente il lavoro svolto da Narges Mohammadi.

Donna” perché Mohammadi combatte contro la discriminazione e l'oppressione delle donne. “Vita” perché sostiene la battaglia delle donne in difesa del diritto a vivere una vita piena e dignitosa. In Iran sostenere questa battaglia significa rischiare la persecuzione, l'incarcerazione, la tortura e anche la morte. “Libertà” perché Mohammadi combatte per la libertà di espressione e il diritto all'indipendenza per tutti, e contro le regole che impongono alle donne di nascondersi e di coprire il proprio corpo.

Attiva fin dagli anni ’90, nel 2003 Narges Mohammadi ha iniziato a collaborare con il Defenders of Human Rights Center di Teheran e nel 2011 è stata arrestata per la prima volta per il suo sostegno ad attivisti detenuti e alle loro famiglie. Dopo essere stata rilasciata su cauzione, nel 2013 inizia la sua battaglia contro la pena di morte in Iran, che la porta a un nuovo arresto, avvenuto nel 2015. Da qui le sue lotte si concentrano sull’opposizione all’uso della tortura e della violenza sessuale per i prigionieri e le prigioniere politiche. Durante le proteste avvenute nel corso dell’ultimo anno, Mohammadi ha espresso il suo supporto per i manifestanti e ha organizzato iniziative di solidarietà all’interno del carcere in cui è detenuta. Nonostante le condizioni di detenzione siano diventate più rigide dopo questi episodi, Mohammadi è riuscita a far pubblicare un suo testo il cui messaggio era “Più ci rinchiudono, più diventiamo forti”.

Per approfondire sul sito del Premio Nobel clicca qui.

Crediti immagini
Homepage e articolo
: nobelprize.org (Ill. Niklas Elmehed © Nobel Prize Outreach)