“[…] le civiltà si presentano come sistemi che funzionano non solo per preservare e trasmettere informazioni utili alla loro sopravvivenza in quanto civiltà, ma anche per cancellare le informazioni giudicate in eccesso. Per preservare la propria identità, una civiltà non deve solo comportarsi come un archivio di informazioni, ma anche come un filtro. È un dato di fatto che di frequente le società non ci facciano dimenticare ciò che sappiamo o sapevamo, ma ci impediscono di scoprire ciò che non sappiamo ancora. Perciò accade che una civiltà possa operare diversi tipi di cancellazione che possono spaziare dalla censura (la cancellazione di manoscritti, i falò di libri, la damnatio memoriae, la falsificazione di fonti documentarie, il negazionismo) fino alla dimenticanza causata da vergogna, inerzia e rimorso. […] Nessuna civiltà nel senso antropologico della parola, intesa come sistema di idee scientifiche e artistiche, miti, religioni, valori e abitudini quotidiane – può sussistere e sopravvivere senza una memoria collettiva. Schiacciati tra una memoria debole e il suo massimo eccesso, cosa potremmo suggerire ai nostri figli, che non sanno neanche che cosa accadde solo pochi decenni fa? In un mondo in cui si è tentati di dimenticare o ignorare troppo, la riconquista del nostro passato collettivo dovrebbe essere tra i primi progetti per il nostro futuro”.
Clicca qui per consultare il testo completo della lezione in formato PDF
Il festival comprenderà quest’anno più di 80 eventi tra lectio, presentazioni e dialoghi e coinvolgerà più di 120 ospiti, tra intellettuali e figure dell’attualità: dal mondo dell’informazione a quello accademico, dallo spettacolo alla musica, dall’impresa alla politica. La trasversalità del tema permetterà di spaziare dall’ecosistema mediale al confine tra post-verità e fake news, dalla cultura green ai linguaggi e lifestyle delle nuove generazioni, dalla contaminazione delle forme espressive alle dinamiche politiche nazionali e internazionali.
Il programma Dentro e intorno al Festival prevederà, inoltre, tre mostre e un ricco programma di spettacoli di teatro, musica e poesia. Saranno organizzati laboratori a tema per i più giovani ed escursioni naturalistiche per tutti.
Il Premio Comunicazione quest’anno sarà assegnato a Stefano Massini, scrittore italiano tradotto in 22 lingue, firma del quotidiano La Repubblica, noto per i suoi racconti in televisione a Piazzapulita su La7. Vincitori delle edizioni passate del Premio sono stati Alessandro Barbero (2018), Piero Angela (2017) e Roberto Benigni (2016).
Per consultare il sito del Festival clicca qui
(Crediti immagini: festivalcomunicazione.it)