- Seneca e la condanna della speranzaPer Seneca la via verso la saggezza è difficile. Anche la speranza può essere un ostacolo, soprattutto se viene indirizzata a obiettivi vani e privi di significato. Questo tipo di speranza, per Seneca, riconosce eccessiva importanza all’attesa, quindi al domani, e porta con sé paure: il saggio stoico, secondo Seneca, deve allenarsi a una speranza razionale, che dia valore al presente.
- La speranza come antidoto alla disumanizzazioneNel Novecento i filosofi tedeschi Ernst Bloch ed Erich Fromm hanno approfondito il concetto di speranza derivante dalla filosofia di Karl Marx. Pur lasciando da parte alcuni capisaldi della filosofia marxista, i due mantengono la visione della speranza come praxis , antidoto agli eccessi e ai pericoli delle utopie e del nichilismo.
- Le metamorfosi della Speranza, dal sacro al profanoIn quanto virtù teologale della religione cristiana, la speranza è stata protagonista di molte opere d’arte. Nel Cinquecento l’accademico Cesare Ripa la descrive in un testo fondamentale che arriva a influenzare anche lo scultore neoclassico Antonio Canova. All’inizio del Novecento Gustav Klimt ha dipinto due volte la speranza, scandalizzando per la sua interpretazione tra sacro e profano.
- Quelli che sperano, nonostante tuttoLa letteratura ha una forte connessione con la speranza, che emerge anche nelle storie più drammatiche e quando tutto sembra compromesso. Attraverso l’analisi di quattro testi, Andrea Tarabbia parla di personaggi che sono stati vittime delle peggiori ingiustizie e di gravi abusi, ma che sperano fino all’ultimo che il domani possa essere migliore.
- La speranza, motore della storiaSecondo lo storico inglese Peter Burke, la storia della speranza si snoda tra quelli che definisce “momenti di euforia”. Partendo dal saggio di Burke, Aldo Carioli spiega il ruolo della speranza come motore inesauribile della storia e spesso delle rivoluzioni, tra le aspettative dei popoli e quelle dei singoli individui.
- La speranza del pazienteChe ruolo gioca la speranza in un percorso di assistenza psicologica? Claudio Fiocchi presenta le risposte a questa domanda degli psicoanalisti Erich Fromm e Stephen A. Mitchell.
- Un nuovo punto di vista per guardare lo spazio e il mondoLa prospettiva scientifica rivoluziona l’arte occidentale e definisce uno dei canoni estetici più riconosciuti del Rinascimento italiano. Chiara Pilati propone una rassegna di artisti e opere che, da Giotto a Cézanne, definiscono i secoli dell’era moderna.
- Tiberio nello sguardo retrospettivo di TacitoAnalizzando attentamente tutte le fonti a sua disposizione, Tacito delinea un ritratto dell’imperatore Tiberio decisamente negativo. La prospettiva di cui ci parla Michela Mariotti riguarda proprio lo sguardo verso il passato di Tacito nel suo racconto di Tiberio.
- Diverse prospettive. Montaigne tra antichità e Nuovo MondoQuella eurocentrica è a tutti gli effetti la prospettiva su cui si è per moltissimo tempo basato lo sguardo occidentale al mondo, ma è l’unica possibile? Beatrice Collina, a partire dalla “scoperta” dell’America si sofferma sulle idee di prospettiva e diversità.
- Il Questionario di Proust, la memoria e i cambi di prospettivaCome cambia il nostro punto di vista sulle cose, sul mondo e, in fin dei conti, su noi stessi? Andrea Tarabbia parte dalle 30 domande del “questionario di Proust” e mostra come la letteratura sia in grado di tessere storie rimescolando pensieri e ricordi, reinterpretati quando cambia la prospettiva dalla quale li consideriamo.
- Ingannare la vistaEsperimenti come la coppa di Rubin o il triangolo di Kanisza sono detti “illusioni percettive”. La vista degli esseri umani è un senso eccezionale e complesso, che da secoli stimola la ricerca in ambito scientifico e psicologico.
- Cancel culture, ovvero la tentazione del vuotoÈ possibile “processare” la storia, ovvero in un certo senso giudicare i personaggi e le azioni del passato, anche quello più remoto, con il punto di vista e le prospettive del presente?
- Ragione e sentimento. Pensare dopo la ShoahBeatrice Collina analizza i concetti di “colpa” e “responsabilità” legati alla Shoah nei testi di Karl Jaspers, Hans Jonas e Paul Ricoeur.
- L’Olocausto è un test per la modernitàZygmunt Bauman riflette sul genocidio degli ebrei e si chiede come questo evento tragico debba modificare la nostra visione della società e della disciplina che la studia, ovvero la sociologia.
- Le prime espulsioni degli Ebrei da Roma AnticaMichela Mariotti si soffrema sulla presenza ebraica, sulle leggi e sulle espulsioni degli ebrei nell’Antica Roma.
- Felka e Felix. La pittura, l’amore e la fineFelka Platek e Felix Nussbaum erano una coppia di coniugi ebrei che vissero sulla loro pelle la Shoah e la rappresentarono nelle loro opere pittoriche.
- La “parentesi” della ShoahLa shoah non è purtroppo stata un unicum nella storia del popolo ebraico: i fenomeni di antisionismo e “cultura del disprezzo” hanno purtroppo radici molto antiche.
- Jan Karski, l’uomo che provò a fermare la ShoahJan Karski (1914-2000), cattolico polacco, ha rischiato la sua vita per testimoniare al mondo l’esistenza dei campi di sterminio collaborando con la resistenza. Ha raccontato la sua vita in un’opera letteraria di cui ci parla Andrea Tarabbia.
- Piet Mondrian, la razionalità della pitturaPiet Mondrian applica il concetto dell’intelligenza nell’arte: la sua pittura diventa il mezzo per accedere all’universo geometrico, di dominio esclusivo della mente e dell’intelletto.
- Sette questioni artificialiPartendo da un esperimento con ChatGPT Andrea Tarabbia affronta il tema dell’intelligenza legato alla letteratura.