Negli ultimi venti anni l’Italia si è data due diversi sistemi elettorali: il cosiddetto «Mattarellum» nel 1993 e poi il «Porcellum» nel 2005. Con il primo sistema si sono celebrate le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001; con il secondo quelle del 2006, del 2008 e del 2013. Già aspramente avversato da molte forze politiche, il Porcellum è stato recentemente dichiarato «incostituzionale». Nei prossimi mesi, dunque, entrerà nel vivo il dibattito sull’adozione di un nuovo sistema elettorale, il cosiddetto «Italicum», che è già stato definito a grandi linee da un fronte almeno relativamente ampio di forze politiche, ma che sarà con ogni probabilità sottoposto a ulteriori (e forse consistenti) aggiustamenti.
Poiché i sistemi elettorali sono congegni assai complicati, ci proponiamo di fornire alcuni strumenti utili per seguire con maggiore attenzione questo dibattito. In esso spiegheremo anzitutto che cosa sono e come si possono definire i «sistemi elettorali». Dopo una breve premessa sulle principali famiglie dei sistemi elettorali, analizzeremo il funzionamento dei sistemi maggioritari e dei sistemi proporzionali. Cercheremo di capire come operano tali sistemi in contesti in cui competono due o più partiti e quale funzione «ingegneristica» essi possano esercitare per «forzare» i meccanismi di funzionamento di un dato sistema politico. Concluderemo con qualche breve riflessione sul dibattito che sta per aprirsi nel nostro Paese in merito all’ipotesi di una nuova legge elettorale.