Nel decennale della sua fondazione, il Palladio Museum di Vicenza dedica una mostra all’attività artistica di Raffaello (1483-1520) nel campo dell’architettura. L’esposizione, che aprirà al pubblico il 7 aprile, è realizzata nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale “Raffaello 1520-2020”.
Obiettivo della mostra è dimostrare come Raffaello non sia nato come pittore, diventando architetto in un secondo momento, ma, al contrario, abbia iniziato, sin dall’inizio della sua attività artistica, a occuparsi di architettura. A provarlo sarebbero indizi concreti nei suoi disegni e dipinti a partire dal 1501, e il fatto che nelle sue opere figurative è presente da subito una diversa idea di spazio, basata sull’imitazione della Roma antica. Questa concezione porta l’osservatore all’interno degli spazi presenti dei dipinti, creando una veduta che oggi sarebbe definita “cinematografica”.
La mostra il ruolo di Raffaello come uno dei più influenti architetti del Rinascimento, definendo lo status teorico e pratico del disegno architettonico per i cinque secoli successivi, trasformando il modo di studiare l’architettura romana antica, costruendo palazzetti per i funzionari della cerchia di papa Leone X (considerati veri e propri “ritratti in muratura” dei proprietari), facendo rinascere la tradizione romana antica della vita in campagna (con la costruzione della prima villa pienamente rinascimentale, villa Madama, sulle pendici di Monte Mario a Roma). Molti di questi elementi si ritroveranno nelle successive opere di Andrea Palladio, dal modo di disegnare a elementi del linguaggio come la grande finestra termale di villa Malcontenta, copia di quella di villa Madama.
Il percorso dell’esposizione propone disegni originali, fra cui preziosissimi autografi di Raffaello, taccuini e manoscritti dalla Biblioteca Centrale di Firenze, sculture antiche e libri rinascimentali, che presentano architetture esistenti, mai realizzate oppure andate distrutte, come palazzo Branconio dell’Aquila. Saranno presenti due riproduzioni dei cartoni degli arazzi della Cappella Sistina, il “Sacrificio di Listra” e la “Predica di San Paolo ad Atene”, realizzate dalla Factum Arte di Madrid, che permettono di cogliere l’intreccio tra Raffaello pittore e architetto.
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Crediti immagini
Homepage e articolo: Raffaello Sanzio, Sacrificio di Listra, 1515-1516. Londra, Victoria And Albert Museum (Wikimedia Commons)