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Maestro Yoda e la poesia

La sinchisi è una figura retorica che mescola le parole e che cambia la consueta organizzazione delle frasi. Andrea Tarabbia illustra la sinchisi a partire dal modo di parlare utilizzato dal Maestro Yoda di Guerre Stellari.

«Arduo da vedere il Lato Oscuro è».

Yoda, La minaccia fantasma (1999)

Il modo in cui parla Yoda, nella saga di Guerre stellari, è buffo ed è, allo stesso tempo, una puntuale realizzazione della figura retorica della sinchisi – altrimenti detta, con un’espressione piuttosto eloquente, Mixtura verborum (mescolanza delle parole).

Nella letteratura italiana, c’è almeno una poesia molto conosciuta che ne fa uso: Il bove (1872) di Giosuè Carducci, quando, dopo «e del grave occhio glauco entro l'austera/dolcezza si rispecchia ampio e quieto» dice, in un verso stupendo che stravolge la normale successione degli elementi della frase,

«il divino del pian silenzio verde.»

Ma la sinchisi si usa anche in prosa, ne è un esempio un capitolo degli Esercizi di stile dello scrittore francese Raymond Queneau; si tratta di un’opera strana, comica e geniale, che parte da un micro-racconto banale – questo:

«Sulla linea S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio e una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amico che gli dice: «Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito». Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perché»

e poi, letteralmente, lo riscrive 99 volte, in 99 modi diversi. Uno di questi è, appunto, una sinchisi:

«Ridicolo giovanotto che mi trovavo un giorno su di un autobus gremito della linea S, collo allungato, al cappello una cordicella, notai un. Arrogante e lagrimoso con un tono, che gli si trovava accanto, contro questo signore protesta lui. Perché lo spingerebbe, volta ogni gente che la scende ne. Libero siede si precipita un posto sopra, questo detto.

A Rome Cour de, io lo di nuovo incontro due dopo ore e un al suo soprabito bottone d’aggiungere un amico suggerisce gli».


Crediti immagine: jorisvo / Shutterstock

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