Aula di lettere

Aula di lettere

Percorsi nel mondo umanistico

Sezioni
Accad(d)e che
Come te lo spiego
Interventi d'autore
Il passato ci parla
Sentieri di parole
Nuovo Cinema Paini
Storia di oggi
Le figure retoriche
Gli antichi e noi
Idee didattiche digitali
Le parole dei media
Come si parla
Dall'archivio
Tutti i temi del mese
Materie
Italiano
Lettere classiche
Storia e Geografia
Filosofia
Storia dell'arte
Scienze umane
Podcast
Chi siamo
Cerca
Storia e Geografia

La Russia esce dalla Prima guerra mondiale

Il Trattato di Brést-Litovsk, siglato con le Potenze Centrali il 3 marzo 1918, sancisce la definitiva cessazione delle attività belliche da parte della Russia che è ora guidata da Lenin e dal suo governo bolscevico
A Brést, città che si trova nell'odierna Bielorussia al confine con la Polonia, le Potenze Centrali e la Russia siglano il trattato che sancisce la fine dell'impegno bellico russo. Le trattative erano iniziate già sul finire del 1917, quando il governo di Lenin insediatosi al potere decide di uscire dal conflitto. Dopo l'armistizio siglato con Austria e Germania il 15 dicembre del 1917, con la possibilità di rinnovo, si arriva al Trattato di Brést-Litovsk che vede la Russia perdere un quarto dei territori europei (Finlandia, Estonia, Livonia, Curlandia, Lituania, Polonia e Ucraina).
Un disegno di un giornale francese dell'epoca che ritrae i diplomatici che firmarono il Trattato (Immagine: pubblico dominio via Wikimedia Commons)
La rivoluzione tedesca che portò alla fondazione della Repubblica di Weimar annulla il Trattato. L'assetto definitivo dell'Europa in seguito alla Prima guerra mondiale fu stabilito definitivamente un anno più tardi dal Trattato di Versailles, che tecnicamente abolisce l'accordo di Brést-Litovsk.
I territori che la Russia cedeva con il Trattato in una rappresentazione realizzata dall'Esercito americano (Immagine: pubblico dominio)

Devi completare il CAPTCHA per poter pubblicare il tuo commento