In cosa consiste il problema dell’attenzione?
Osservando i flussi di concentrazione degli studenti in un’aula universitaria Middendorf e Kalish hanno notato dei cali evidenti dell’attenzione dopo 15-20 minuti dall'inizio della lezione e una diminuzione continuativa della concentrazione, fino all'esaurirsi della stessa, al termine della lezione. Un grafico possibile, anche se inevitabilmente semplificato, di questo andamento è riportato nel grafico qui sotto, tratto dal video Chunking - A teaching technique. Il motivo di questo andamento è secondo i due studiosi da attribuirsi alla contrapposizione tra il modello didattico di "trasferimento a flusso continuo delle nozioni" e le modalità di apprendimento a flusso discreto del nostro cervello. La nostra mente infatti suddivide l’informazione ricevuta in "pacchetti" o segmenti (chunks) di conoscenza, da collegare a altri segmenti informativi per inferire nuova conoscenza. Non a caso il chunking, o segmentazione, è una tecnica diffusa per potenziare la memorizzazione come mostrato in questo video: si pensi, per esempio, alla suddivisione delle 16 cifre del numero di carta di credito in 4 blocchi da 4 o alla struttura a paragrafi dei libri di testo o di questo articolo.Perché progettare una lezione segmentata?
Strutturare la lezione in segmenti di 10-15 minuti permette da un lato un "cambio di passo" che fa ripartire l’orologio interno dell’attenzione e dall'altro di fornire un’opportunità agli studenti per esercitarsi a applicare un concetto o esaminare in contesto un’informazione ricevuta. Il focus principale è individuabile proprio nelle brevi e ritmate attività di gruppo. Recenti risultati di ricerca mostrano infatti che l’efficacia delle lezioni dipende oltre che dalla struttura in segmenti anche dal tempo dedicato "all'apprendimento attivo", a cui si consiglia di dedicare i due terzi del tempo a disposizione. L’elenco delle attività brevi per sviluppare l’apprendimento attivo è molto ampio. Qui di seguito forniamo un elenco di possibili attività:- assegnazione di esercizi (possibilmente a tipologia aperta) o di riassunti;
- costruzione di mappe di sintesi (o di analisi critiche di un testo per l’area letteraria);
- discussione su un tema eventualmente in modalità Debate;
- generazione da parte degli studenti di domande e esercizi analoghi a uno iniziale (evidenziando analogie o differenze);
- esame critico di video o ricerca in rete;
- previsioni sulla conclusione di un video didascalico opportunamente interrotto dall'insegnante a metà.
L’elenco non finisce qui e se vi fa piacere contribuire a estenderlo potrete inserire nuove idee o riscrivere quelle che vi appaiono più valide per renderle maggiormente evidenti nella bacheca creata per questo articolo .
Come strutturare una lezione segmentata?
Non può esistere uno schema fisso e rigido per una lezione segmentata perché tempi e modalità devono variare sia a seconda del tipo di lezione, sia di lezione in lezione. Un’eccessiva schematicità annullerebbe l’effetto di varietà e vivacità introdotti dal metodo. Per dirla con le parole di Middendorf e Kalish: «non seguite questo schema alla lettera; tutto ciò che diventa prevedibile ha un impatto minore. La varietà è una forza potente».Ma è possibile partire da una proposta di base su una lezione di 55 o 60 minuti, assolutamente rimodulabile nei tempi, schematizzata dal diagramma colorato sottostante (dove l’altezza dei cerchi colorati è collegata indicativamente al livello di attenzione degli studenti):
P: preconoscenze (5 minuti) La lezione inizia con un verifica delle preconoscenze di circa 5 minuti o di confronto sugli esercizi assegnati per la lezione, seguita da uno o più segmenti didattici (indicati con L-A-R). L: lezione diretta dal docente (10 o 15 minuti) Il consiglio per questa parte è di impostare la lezione senza semplificare troppo, come se si parlasse agli studenti più abili della classe: una corretta segmentazione non consiste nel frammentare (interrompendo in vari punti additivi una lezione), ma nel fornire un quadro d’insieme senza rinunciare alla complessità per procedere a livelli di dettaglio via via successivi. A: brevi attività a coppie o gruppi (10 minuti) Le attività possono essere organizzate a gruppi di abilità mista (per le prime lezioni su un argomento) o a livelli di abilità omogenei per personalizzare i percorsi ( e fornire non solo supporto a studenti in difficoltà, ma anche accelerazione agli studenti abili). R: una fase di restituzione ( 5 minuti) La fase di restituzione è il momento in cui dialogare con la classe per porre domande, dare riscontro sulle attività di gruppo, chiarire e risolvere punti di debolezza emersi nelle osservazioni dei gruppi. L-A-R: un nuovo segmento possibilmente breve (20 minuti complessivi) C: Conclusione (5 minuti) Una breve valutazione formativa per indicare e riflettere sui propri punti di difficoltà o di forza. Per esempio, si possono usare i biglietti di uscita (o ticket to leave), piccoli fogli in cui gli studenti scrivono una loro breve interpretazione delle idee principali della lezione o i "test di tre minuti" (three minute assessment), in cui gli studenti possono completare due o tre frasi del tipo «sono rimasto stupito di…», «ho scoperto che…», «voglio sapere di più di…». Sulla base di queste restituzioni si possono basare le suddivisioni in gruppi omogenei della lezione successiva.