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Il passato ci parla L’intelligenza degli antichi, tra sagacia, ingegno e congettura

Intelligenza è la capacità di lettura e di discernimento della realtà. Già gli antichi avevano definito questo concetto nelle sue diverse sfaccettature. Ce ne parla Roberta Ioli.

Sezioni Predire il futuro. Tra opportunismo politico e ricerca della saggezza

Nel mondo romano le pratiche divinatorie erano parte integrante della religione, con almeno tre organismi statali dedicati: àuguri, arùspici e quindecemviri sacris faciundis. Michela Mariotti esamina le tecniche di predizione del futuro romane ma anche i movimenti contrari alla divinazione nel mondo antico.

Come te lo spiego Roma capitale della moda. Ovidio e il cultus, un modello etico per la società dei consumi.
Michela Mariotti racconta del concetto di bellezza nell'antica Roma parlando di Ovidio, il poeta che cerca di rispondere alle istanze della società dei consumi, di conciliare il mondo della vita galante, fatto di piaceri e raffinatezze, con il sistema tradizionale dei valori, che quel mondo respingeva come incompatibile. Sempre Ovidio arriva poi ad associare il cultus della persona e della bellezza alla coltivazione dei campi e alla viticoltura.
Come te lo spiego Pubblicare un libro. Catullo, la cerchia degli amici e il mercato librario
Nell'antica Roma la produzione e la circolazione di libri erano occasioni di confronto sociale e culturale: regalare un libellus era un canale privilegiato e a volte esclusivo per far circolare idee, poesie, prestigio personale. La circolazione privata di testi era preferita all'acquisto di libri al mercato librario, che era già esistente e florido, ma destinato a una diffusione di contenuti per un pubblico diverso da quello dell'alta società romana
Come te lo spiego Res novae. Tentazioni rivoluzionarie e realismo politico nella crisi della tarda repubblica
Nel "De Catilinae coniuratione" Sallustio scrive che crisi economica e imbarbarimento dei costumi furono alla base delle motivazioni del tentativo rivoluzionario di Catilina (63 a.C.). Ma il sistema romano era davvero riformabile? E che ruolo ebbe Cesare nella congiura?
Come te lo spiego Verre e Cicerone, due volti del collezionismo romano
L'accusa di concussione sostenuta da Cicerone contro Verre comprende il saccheggio dei tesori artistici di cui la Sicilia era ricchissima. L'insana passione per l'arte rimproverata a Verre rivela, al di là della strategia retorica dell'accusa, un progetto ambizioso che va oltre il desiderio di adornare le proprie ville di opere d'arte, irrinunciabile status symbol della classe dirigente romana: quello di Verre è un collezionismo in grande scala, che si rivolge al mercato di lusso della capitale.
Come te lo spiego I vecchi e i giovani
In tutte le culture, all’immagine della gioventù si associa l’idea di vigore fisico, capacità intellettuale e possibilità di godere dei piaceri della vita. Questo paradigma è valido anche per il mondo greco e romano, dove però alla giovinezza non sempre si contrappone la vecchiaia, che è vista in alcuni casi come il semplice e naturale superamento della fase precedente.
Come te lo spiego Il sogno tra precognizione e premonizione: ieri e oggi
Per gli antichi il sogno era una cosa seria, talmente seria che esisteva una tecnica precisa per interpretarlo (onirocritica).Il sogno è un momento in cui umano e sovrumano arrivavano a contatto e pertanto non può essere ignorato. Il suo contenuto può essere anche falso per diretto volere degli dei (Iliade), ma spesso è vera e tremenda precognizione (come nel caso delle notturne visioni di Atossa raccontate da Eschilo e di Giulio Cesare).
Come te lo spiego Il muro violato e il peccato originale di Roma
La storia della fondazione di Roma è anche la storia di un muro, violato prima ancora di essere eretto, e di una competizione tra fratelli finita nel sangue. Sangue fraterno che macchia l'atto di nascita della città e costituisce un imbarazzante precedente per la comunità che nel mito di fondazione riconosce la propria identità civile e politica.
Come te lo spiego I Romani e il paradosso del denaro
Il denaro nell'antica Roma è considerato un bene effimero, necessario ma disprezzabile, ben poco affidabile se non legato a una solida proprietà terriera. Tuttavia la letteratura latina mostra l'ambiguità della società romana, che di denaro è in realtà assetata, anche nell'epoca segnata dagli ideali virgiliani di pace campestre e otium
Come te lo spiego Naturali, politici, esistenziali: perché non si può fare a meno dei nemici
Condanna o risorsa? Il concetto di nemico va di pari passo con la storia dell'umanità. Da Aristotele a Carl Schmitt, da Hobbes a Hannah Arendt: un'analisi del motivo per cui, a quanto pare, non possiamo proprio rinunciare ad avere dei nemici