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Le parole della rivoluzione

Gian Piero Piretto racconta l'Unione Sovietica attraverso alcune parole-chiave e alcune immagini che ci aiutano a ricostruirne la storia e la vita culturale. Con una piccola, curiosa incursione nella Russia di oggi.
Gian Piero Piretto è docente di Cultura Russa all'Università di Milano. Ci ha raccontato la Russia, dall'Unione Sovietica a quella attuale, attraverso l'analisi di cinque parole: Быт (Byt) Пошлость (Pošlost') Культурность (Kul'turnost') Лакировка (Lakirovka) Батюшка (Batjuška) In questo primo video Gian Piero Piretto parla di Быт (Byt), ovvero la vita quotidiana, le abitudini, le pratiche, gli usi e i costumi di un popolo e Пошлость (Pošlost'), traducibile con volgarità compiaciuta di sé stessa, "trivialità etica dell'animo". In questo secondo video sentiamo la spiegazione di Культурность (Kul'turnost'), termine dell'età staliniana che riguarda il galateo, Лакировка (Lakirovka), altra parola che risale agli anni del secondo dopoguerra e che potrebbe essere tradotta con "laccatura". Infine Батюшка (Batjuška), traducibile letteralmente con "caro e dolce padre", che in senso lato si riferisce al capo carismatico, politico o spirituale, a cui il popolo era "affettuosamente" sottomesso: lo zar, Stalin e oggi Vladimir Putin.  

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