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Usare la letteratura per prevedere il futuro

La letteratura è in grado di prevedere il futuro? In un certo senso sì. Il progetto tedesco “Cassandra” e le ricerche del filone “diritto e letteratura” negli Stati Uniti cercano di anticipare il futuro attraverso lo studio scientifico della letteratura per poter prevenire conflitti armati o applicazioni del diritto afflitte da pregiudizi.

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La letteratura è in grado di prevedere il futuro? Può sembrare fantascienza, ma in un certo senso sì. I libri, e in particolare la letteratura, custodiscono valori e visioni che autrici e autori imprimono nelle storie. Studiando quindi la produzione letteraria di un paese in un determinato periodo di tempo è possibile quindi ricostruire valori e punti di vista di una cultura, ma non solo.

Il professor Jürgen Wertheimer, docente di letteratura comparata all’università di Tubinga, ha realizzato un progetto ambizioso, chiamato progetto “Cassandra”. Con il suo gruppo di ricerca ha applicato strumenti di intelligenza artificiale all'analisi della produzione letteraria di alcune aree del mondo, per prevedere in anticipo il futuro scoppio di conflitti armati. Il progetto è stato finanziato dal Ministero della Difesa tedesco.

Dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti, il filone di ricerca giuridico “law and literature” ("diritto e letteratura") utilizza lo studio della letteratura in affiancamento ai testi di diritto e giurisprudenza per preparare i futuri magistrati a concentrarsi anche sui valori culturali, etici, filosofici e sociali di un popolo.

Francesca Faenza aveva già parlato di “law and literature” in questo “Intervento d’autore” sulle fake news del gennaio 2021. 

https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/sezioni-lettere/interventi-d-autore/wp-da-omero-a-pirandello-le-fake-news-tra-diritto-e-letteratura

Analizzando i libri, secondo il filone “law and literature” è possibile capire quali bias e pregiudizi sono tipici di una popolazione, quindi anche dei futuri giudici e delle persone che dovranno decidere delle sorti degli imputati nelle aule dei tribunali. Questi studi vogliono garantire processi equi e non intaccati da stereotipi di qualsiasi tipo.

(Crediti immagine banner: Pixabay)

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