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Il Premio Nobel per la letteratura 2018 e 2019 a Olga Tokarczuk e Peter Handke

La prima è stata premiata “per una immaginazione narrativa che rappresenta con passione enciclopedica il superamento di confini come una forma di vita”, il secondo “per un lavoro influente che con ingenuità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”
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Il 10 ottobre 2019 l’Accademia di Svezia ha annunciato i vincitori del Premio Nobel per la letteratura 2018 e 2019. Olga Tokarczuk, Premio Nobel 2018, è una scrittrice polacca nata nel 1962. Dopo aver completato gli studi di psicologia all'università di Varsavia, nel 1993 pubblica Il suo primo romanzo, Podróz ludzi Księg (Il viaggio del libro-popolo), ambientato nei Pirenei nel XVII secolo. A livello nazionale divenne famosa nel 1996 con il suo terzo romanzo, Prawiek i inne czasy, una saga familiare ambientata nel 1914 in un luogo fantastico con forti significati simbolici ma anche dettagli molto realistici. In Italia è stato tradotto dalla casa editrice e/o con il titolo Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli, e in una seconda edizione del 2013, dalla casa editrice nottetempo con il titolo Nella quiete del tempo. È considerato un esempio eccellente di nuova letteratura polacca. Dom dzienny, dom nocny (1998, pubblicato in Italia da Fahrenheit 451 con il titolo Casa di giorno, casa di notte) è ambientato a Nowa Ruda, una piccola città della Slesia, una zona che ha fatto parte della Polonia, della Germania e dell'ex Cecoslovacchia. Anche in questo romanzo mito e realtà sono intimamente collegati. Nel 2007 pubblica Bieguni (pubblicato in Italia da Bompiani con il titolo I vagabondi), vincitore nel 2008 di uno dei principali premi polacchi, il premio Nike, e nel 2018 del Man Booker International Prize, un premio letterario assegnato nel Regno Unito a lavori pubblicati o tradotti in inglese.
Clicca qui per leggere l’incipit de “I Vagabondi” sul sito del Post
Nel 2009 pubblica Prowadź swój pług przez kości umarłych (Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, nottetempo, 2012), un romanzo giallo più convenzionale che affronta in modo ironico le contraddizioni della responsabilità umana sulla natura e sugli esseri viventi. Nel 2014 esce il romanzo storico Księgi jakubowe (in inglese con The Book of Jacob,) con il quale vince un secondo premio Nike.
Clicca qui per ascoltare l’intervista telefonica a Olga Tokarczuk, dopo l’annuncio del premio Nobel
Peter Handke, Premio Nobel 2019, è uno scrittore austriaco nato nel 1942 a Griffen, in Carinzia, nel sud dell'Austria. Sua madre apparteneva alla minoranza slovena della regione mentre il padre era un soldato tedesco che Handke conobbe solo da adulto (prese infatti il cognome dal nuovo marito di sua madre Bruno Handke). Dopo aver vissuto un periodo a Berlino, la famiglia si stabilisce a Griffen. Handke si iscrive all’università di Graz ma la abbandona nel 1966 quando viene pubblicato il suo primo romanzo Die Hornissen (I calabroni, ripubblicato di recente in Italia dalla casa editrice Guanda). Nel 1969 si fa notare con l’opera teatrale Publikumsbeschimpfung (Insulti al pubblico), in cui l’idea principale è proprio, come dice il titolo, che gli attori insultino gli spettatori. Prese le distanze da ogni posizione politica, Handke trae la sua ispirazione dalla corrente letteraria francese del Nouveau Roman. Più di 50 anni dopo si è affermato come uno degli autori europei più importanti del secondo Novecento. La sua produzione comprende romanzi, saggi, diari, poesie e sceneggiature. Tra le opere,   Wunschloses Unglück (Infelicità senza desideri, 1972),Die Stunde der wahren Empfindung (L'ora del vero sentire, 1975),  Das Gewicht der Welt. Ein Journal (Il peso del mondo, 1977), Langsame Heimkehr (Lento ritorno a casa, 1979), Die Wiederholung (La ripetizione, 1986), Mein Jahr in der Niemandsbucht. Ein Märchen aus den neuen Zeiten (Il mio anno nella baia di nessuno, 1994), Die Obstdiebin oder Einfache Fahrt ins Landesinnere (2017), . Handke è autore della poesia che viene letta nel film “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders «Quando il bambino era bambino, era l'epoca di queste domande. Perché io sono io, e perché non sei tu? Perché sono qui, e perché non son lì? Quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio? La vita sotto il sole è forse solo un sogno? Non è solo l'apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro? C'è veramente il male e gente veramente cattiva?»
Clicca qui per ascoltare l’intervista telefonica a Peter Handke, dopo l’annuncio del premio Nobel
  (Crediti immagini: nobelprize.com)
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