Ogni mese uno scrittore italiano contemporaneo ci racconta il “suo” libro di riferimento, scegliendolo tra quelli che lo hanno formato ed educato alla lettura e alla scrittura.
Ogni mese uno scrittore italiano contemporaneo ci racconta il “suo” libro di riferimento, scegliendolo tra quelli che lo hanno formato ed educato alla lettura e alla scrittura.
Marco Missiroli parla di Il male oscuro di Giuseppe Berto
Marco Missiroli (Rimini, 1981) ha esordito nel 2005 con Senza coda (Fanucci) vincitore del premio Campiello opera prima. Ha pubblicato vari romanzi con Guanda, tra cui Bianco (2009) e Il senso dell’elefante (2012), vincitore del premio Selezione Campiello, del premio Vigevano e del premio Bergamo. Il suo ultimo libro è Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli, 2015).
Giuseppe Berto (Mogliano Veneto 1914 – Roma 1978) esordì nel 1946 con Il cielo è rosso (Longanesi) scritto nel corso di alcuni mesi di prigionia patiti durante la Seconda guerra mondiale. Tra le sue opere maggiormente significative La cosa buffa (Rizzoli 1966) e La gloria (Mondadori 1978). Il male oscuro, che è il suo capolavoro, fu pubblicato da Rizzoli nel 1964.