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Quant'è bella giovinezza

Approfondimenti e percorsi didattici sulla giovinezza (maggio 2018).

  • Gioventù bruciata: la (de)formazione delle nuove generazioni nei sistemi totalitari

    Nel modello nazifascista che la formazione della gioventù assume i connotati di una esplicita “educazione alla violenza”: se per Mussolini le modifiche delle istituzioni scolastiche ebbero per lo più la finalità di esaltare il sentimento nazionalista, per Hitler l’obiettivo era quello di crescere una generazione “violenta, dominatrice e crudele”.
  • I riti di passaggio

    Nelle popolazioni amazzoniche, africane e della Nuova Guinea, gli antropologi hanno individuato molti rituali, violenti o pericolosi, che segnano il passaggio dalla giovinezza all’età adulta. E nella nostra società, quando si diventa adulti?
  • I vecchi e i giovani

    In tutte le culture, all’immagine della gioventù si associa l’idea di vigore fisico, capacità intellettuale e possibilità di godere dei piaceri della vita. Questo paradigma è valido anche per il mondo greco e romano, dove però alla giovinezza non sempre si contrappone la vecchiaia, che è vista in alcuni casi come il semplice e naturale superamento della fase precedente.
  • La rappresentazione dell’adolescenza fra simbolismo ed espressionismo

    Nella storia delle arti c’è un periodo, a cavallo fra ‘800 e il ‘900, nel quale si manifesta un forte disagio nei confronti della società. La ricerca della propria identità e la profonda messa in discussione dell’io esteriore da parte degli artisti che vivono questi anni somigliano alle ribellioni che caratterizzano il periodo dell’adolescenza.
  • Contro l’autoritarismo. I giovani, protagonisti e critici del Novecento

    Nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale i giovani diventano i protagonisti delle tensioni sociali e politiche rivolte contro il “sistema”. Le basi teoriche di questa ribellione trovano un fondamento nelle opere di filosofi appartenenti alle correnti dell’esistenzialismo e del marxismo critico.
  • I giovani e il cibo dell’anima: infans, adulescens, pais

    Nell’antichità greco-romana l’educazione e l’istruzione sono visti come strumenti di crescita e di perfezionamento di una natura ancora incompleta: il giovane è, per definizione, il destinatario ideale di una “paideia” intesa come nutrimento dell’anima.
  • Cinema e giovani

    La scoperta dell’amore, la paura di crescere, il rapporto dialettico con scuola, amici e genitori: le problematiche giovanili sono fonte continua di ispirazione per il grande schermo. Il cinema, ormai più che centenario, trova in ragazzi e adolescenti il terreno vitale per rinnovarsi continuamente.

  • Giovani, meno giovani e scialla. L'età delle parole e dei parlanti

    Francesca Dragotto ci accompagna nel sentiero di parole dedicato a "giovane", un termine il cui significato è in perenne riscrittura, con riferimenti decisamente variabili. Le lingue poi, a differenza dei parlanti, possono ringiovanire: all'interno delle lingue ci sono anche termini giovani ("neo-formazioni" o neologismi) che lottano per affermarsi nell'uso comune.