- l’elettorato attivo (chi ha diritto di votare);
- l’elettorato passivo (chi può essere eletto);
- le norme «di contorno» relative alla campagna elettorale, alle possibili forme di espressione del voto e alle garanzie del corretto svolgimento delle elezioni;
- le modalità con cui i voti degli elettori si traducono in cariche e/o in seggi.
- al numero di seggi in palio in ognuna delle ripartizioni in cui viene di regola suddiviso, per lo svolgimento delle elezioni, il territorio di una data comunità politica;
- al fatto che gli elettori siano chiamati a votare per singole persone oppure per liste di partito;
- alla specifica formula elettorale con cui, a urne aperte, si traducono i voti in seggi. Tale formula è maggioritaria quando i seggi sono attribuiti a quel candidato o a quei candidati che hanno ottenuto la maggioranza (relativa o assoluta) dei voti, e solo ad essi. È invece proporzionale, quando i seggi sono distribuiti in proporzione ai voti ottenuti dai singoli partiti.