"Fortuna" è un caso emblematico di parola che ha mantenuto la medesima forma nel corso della storia linguistica pur venendo stravolta nel significato. In questo caso lo stravolgimento non è stato uno slittamento o un andare dietro ai cambiamenti introdotti nella società, bensì una polarizzazione, che ha fatto perdere al sostantivo la caratteristica di vox media. Dopo aver preso in considerazioni altre imparentate con la natura tipica delle voces mediae (evento, speranza, mostro, etc), passo a considerare una parentela di fortuna poco visibile: quella con infortunio e infortunato. In chiusura un aggancio, grazie allo spunto offerto da fortuìto, altro parente, alla lingua che cambia, oggetto di recente attacco social ("scendi il cane"), frutto della trascuratezza con cui si leggono i testi (non si legge fino in fondo).
Quando la fortuna non è più un caso
Nel nuovo sentiero di parole Francesca Dragotto ci racconta storie di voces mediae e di altri accadimenti linguistici legati alla fortuna: dalla sua etimologia ai suoi parenti, anche quelli più inaspettati (come "infortunio", "infortunato", "fortuìto").