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Lo zeugma, figura incongruente

Parente stretto dell’ellissi, lo zeugma è una figura retorica molto specifica in cui usiamo un solo verbo quando ce ne vorrebbero due. «Parlar e lagrimar vedrai insieme»: quando tiene insieme due azioni non congruenti a livello semantico, lo zeugma è anche vicino alla sinestesia.
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«[...] Questo è mio figlio, il mio Telemaco, Al quale io lascio lo scettro e l'isola,-- Da me molto amata, che discerne come adempiere Questo lavoro, con lenta prudenza per addolcire Un popolo rozzo, e attraverso soffici gradi Sottometterli all'utile e al bene. Il meno biasimabile è egli, concentrato nella sfera Dei comuni doveri, conveniente a non cadere In funzioni di fragilità, e pagare Adatte preghiere agli dèi della mia casa, Quando sarò partito. Egli fa il suo lavoro, io il mio. [...]» Alfred Tennyson, Ulisse (1833)   «Egli fa il suo lavoro, io il mio» dice l’Ulisse di Tennyson. Niente di che, direte voi: è una frase che tutti ripetiamo spesso, non ha nessuna implicazione, nessun risvolto particolare. E invece no, si tratta di una figura retorica molto specifica, parente stretta dell’ellissi: lo zeugma, strana figura il cui nome deriva dal greco zéugnymi, che indica l'aggiogare, il legare al giogo – per estensione l’unire, il mettere insieme.
Per un approfondimento di Andrea Tarabbia sull'ellissi clicca qui
Facciamo uno zeugma quando usiamo un solo verbo per formare una frase in cui, siccome ci sono due soggetti, di verbi ce ne vorrebbero due. Per esempio: «Io sono andato in palestra, Marco in piscina» - nel secondo segmento è stato eliminato «è andato» perché può essere sottinteso. Grammaticalmente si tratta di un’incongruenza, perché l’azione di Marco dipende da un verbo riferito non a lui ma a «Io». Eppure, il senso della frase è perfettamente chiaro. Lo zeugma per eccellenza è nella Commedia quando, al canto XXXIII dell’Inferno, Dante scrive «Parlar e lagrimar vedrai insieme» - dove «parlar» e «lagrimar» dipendono dal verbo «vedrai», che tra l’altro è sbagliato per «parlare»: non si vede qualcuno parlare, lo si «sente». Quando è usato in questo modo – un verbo che tiene assieme due azioni non congruenti a livello semantico – lo zeugma dimostra di essere, oltre che parente dell’ellissi, anche molto vicino alla sinestesia.
Per un approfondimento di Andrea Tarabbia sulla sinestesia clicca qui
  (Crediti immagini: Flickr, Wikimedia Commons)
Inferno_Canto_33,_Gustave_Dorè

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