Ci sono solo tre storie
Ci sono solo tre storie, o meglio, tre tipi di storie che discendono da tre modelli insuperabili che danno forma a tutta la letteratura occidentale. È a questo che alludeva il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges nella seconda metà degli anni Sessanta, quando, all'università di Harvard, negli Stati Uniti, tenne alcune conferenze su L’arte di raccontare storie, in cui sostenne che le opere letterarie fondamentali per l’umanità sono, appunto, solo tre:«l’Iliade, l’Odissea e un terzo “poema” che spicca notevolmente sugli altri: i quattro Vangeli… le tre storie – quella di Troia, di Ulisse e di Gesù - sono bastate all'umanità…». Da qui, da questi tre archetipi, discenderebbe, secondo Borges, ma non solo secondo lui, tutta la letteratura. Come è possibile? Proviamo a ragionarci su. Nell'Iliade si racconta di una guerra, di una città assediata e difesa da uomini valorosi ma, dice Borges, la trama del poema non è in fondo così avvincente: è la storia di un eroe «che è di malumore nella sua tenda da campo, che si sente oggetto di un’ingiustizia commessa dal suo re, che continua la guerra come un conflitto privato perché il suo amico è stato ucciso e, infine, che vende il cadavere dell’uomo che ha ucciso al padre di quest’ultimo».Ma forse, al di là di ciò che ha voluto scrivere Omero, l’Iliade racconta qualcos'altro, qualcosa in più: «la vicenda di un uomo, di un eroe, che attacca una città pur essendo consapevole che non la conquisterà mai, pur essendo convinto che morirà prima della sua caduta; e, al contempo, la storia ancora più commovente di uomini che difendono una città il cui destino già conoscono, una città che è già in fiamme». Inoltre, dice Borges, «Gli uomini hanno sempre sentito un’affinità con gli sconfitti troiani, piuttosto che con i vittoriosi greci. Questo, forse, perché c’è una dignità nella sconfitta che difficilmente appartiene alla vittoria». Insomma, l’Iliade crea una serie di archetipi narrativi che hanno a che fare con il sacrificio, la lotta, l’onore, la dignità della sconfitta. Nell'Odissea, invece, i topoi sono altri: si racconta di un viaggio che è un ritorno a casa; ma in questo viaggio si mettono in scena anche le meraviglie e i pericoli del mare. «Se consideriamo l’Odissea nel primo senso [quello del semplice viaggio, ndr], c’è l’idea del ritorno, del vivere in esilio, come se la nostra vera casa si trovasse nel passato o in paradiso (…) come se non fossimo mai a casa nostra. Ma, naturalmente, il viaggio per mare e il ritorno a casa dovevano essere resi interessanti. Così vennero inserite le molteplici meraviglie». Nei Vangeli, infine, si raccontano la vita e il sacrificio di un dio. Si racconta della sua sofferenza e del fatto che, attraverso questo dolore e questa morte, gli uomini tutti sono stati redenti. Se invece non siete credenti, dice Borges, «potete pensare a un uomo di genio, a un uomo che riteneva di essere dio e che infine scoprì di essere solo un uomo e che dio – il suo dio – l’aveva abbandonato». Ora ricapitoliamo: nell'Iliade, abbiamo detto, si parla di guerra, di sconfitta, di eroi che si sacrificano o che lottano disperatamente, di affrontare la morte; nell'Odissea si parla di viaggio, di amore (per la propria terra e per qualcuno – Penelope, Telemaco, Argo, Laerte che sia), di desiderio, di vendetta (contro i Proci), ma anche di sensualità, di terre sconosciute e mondi fantastici, di incanti e tradimenti, infine di avventura; nei Vangeli si parla di Dio, di redenzione, di pena, di dolore, di sacrificio, di un altro tipo d’amore rispetto a quello omerico. Ci sono, in queste tre storie, tutti gli elementi su cui si fonda la letteratura occidentale, tant'è vero che la riflessione di Borges procede sostenendo che, da secoli e per sempre, noi non facciamo altro che continuare a raccontare queste tre storie secondo delle varianti, delle trasformazioni. È come se in ogni libro che leggiamo ci fossero, mescolati, alcuni degli ingredienti proposti da queste tre storie archetipiche. Provate a pensare ai Promessi sposi: è la storia di un amore contrastato, mette in scena vite sottomesse alla Provvidenza divina e schiacciate dal potere che gli uomini esercitano sugli uomini. È un romanzo fondato sul desiderio: quello che hanno Renzo e Lucia di ritrovarsi e di congiungersi, ma anche quello provato da don Rodrigo e, perché no, dalla monaca di Monza; è un romanzo pieno di sacrifici: dal voto di Lucia alla vita santa di Fra Cristoforo alle vittime della peste. Contiene insomma, secondo questa logica degli archetipi, un po’ di Odissea e un po’di Vangeli.
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Un limitato numero di variazioni sul tema
La conoscete la teoria dei sei gradi di separazione? È una teoria semiotica che dice che ogni persona è collegata a qualunque altra nel mondo tramite un massimo di 5 intermediari. Vale a dire che, se conoscessimo i numeri, ci basterebbero cinque telefonate per arrivare a parlare con il cantante che amiamo, o con il presidente dell’India – con il quale apparentemente non abbiamo nulla a che fare.
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Allora facciamo un gioco. Cliccate qui. È un sito che si autodefinisce una “mappa turistica della letteratura”, ed è stato creato alcuni anni fa in Germania. Funziona in modo molto semplice: si scrive, nella barra di ricerca, il nome di uno scrittore, si preme Invio, e il sito crea una piccola costellazione di nomi attorno all'autore che si è cercato. Sono i suoi “parenti” – quegli scrittori che, per temi o per stile, gli somigliano, magari anche per contrasto.
Ho giocato un po’, ho cercato “Omero”: ha per vicini i filosofi greci, Platone e Aristotele per esempio, ma anche Virgilio, il cui poema, l’Eneide, comincia laddove l’Iliade finisce; e poi Plutarco, Ovidio, ma anche Cervantes e Nietzsche e autori novecenteschi come Faulkner o Conrad.
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Crediti immagini
Apertura: Shahrazād racconta le sue storie al principe Shāhriyār, dipinto di Ferdinand Keller (Wikimedia Commons)
Box: Jorges Luis Borges nel 1951 (Wikimedia Commons)
![Omero](https://ieb-assets.s3-eu-west-1.amazonaws.com/files/cache/wp_aulalettere/2020/01/omero.png/omero_960x0_8e0b045186d38edb5bd4743f1a68dd34.png)
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![Ferdinand_Keller_-_Scheherazade_und_Sultan_Schariar_(1880)](https://ieb-assets.s3-eu-west-1.amazonaws.com/files/cache/wp_aulalettere/2020/01/ferdinand_keller_-_scheherazade_und_sultan_schariar_1880.jpg/ferdinand_keller_-_scheherazade_und_sultan_schariar_1880_960x0_0daf78144ae490cb9e90edb03982eabd.jpg)
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