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Obiettivo 10 in parità

Approfondimenti e percorsi didattici sulla parità di genere (maggio 2021)

Cara Luisa, benvenuto!
Luisa Carrada parla del "maschile sovraesteso" e dei metodi per aggirarlo, come per esempio l'utilizzo di "chi legge" al posto di "lettore" o di "tutte le persone che" al posto di "tutti quelli che". L'idea è che un linguaggio maggiormente inclusivo, che sia anche chiaro e leggibile, possa a breve essere considerato la normalità.
Donne al Bauhaus. “Una reale equiparazione dei diritti”?

La scuola d’arte più famosa degli anni Venti in breve tempo diventa un’isola bohémienne in cui l’universo femminile sembra potersi esprimere liberamente senza discriminazioni. Tuttavia, per quanto riguarda l'effettiva parità di genere in termini di opportunità artistiche, negli ultimi decenni la critica ha ridimensionato il ruolo rivoluzionario del Bauhaus.

Verso l’inclusività linguistica e oltre
Vera Gheno, dopo aver definito cosa sia il "sessismo linguistico" ed esplicato l'importanza delle parole e del modo in cui le usiamo, ci spiega come utilizzare il linguaggio come mezzo efficace per mettere in pratica la necessità di "convivenza delle differenze".
Il canone parallelo. Alcuni ritratti di giganti dimenticati
Non di soli Calvino, Montale, Pirandello e Morante è fatta la letteratura italiana del Novecento. I testi di Ada Negri, Amalia Guglielminetti e Paola Masino meriterebbero di essere letti e studiati nelle scuole come “Lessico famigliare” e “Se questo è un uomo”, spiega Andrea Tarabbia.
Ultime notizie sul matriarcato
Negli ultimi anni il principio matriarcale è tornato all’attenzione di psicanalisti e antropologi. Secondo alcuni psicologi la società sta virando verso questo principio o quanto meno sta annullando quello patriarcale, mentre gli antropologi hanno scoperto una vera e propria cultura dall’aria matriarcale in una provincia remota della Cina.
La rappresentazione politica del femminile. Complessità ed eccezionalità del caso americano nell’analisi di Angela Davis
Figura chiave dell’attivismo per i diritti civili e per i diritti delle donne negli Stati Uniti d’America, Davis mette in evidenza la frattura originaria tra le pretese del movimento femminista statunitense e la realtà delle donne afroamericane, sottolineando come l’aspirazione a rappresentare le esigenze di un gruppo sociale debba tener conto di tutte le sue sfumature per essere davvero inclusivo e rappresentativo.
Cinema, donne e parità

Partendo da alcuni titoli poco conosciuti, Luigi Paini ci guida in un breve viaggio alla scoperta dei film “al femminile”: dalle “donne con il fucile” della prima metà del secolo fino quasi ai nostri giorni con esempi di registe che sono riuscite a imporsi con tenacia nell’universo di Hollywood.

La Donna Nuova: rivoluzione bolscevica e rivoluzione femminile nel pensiero di Aleksandra Kollontaj
Prima donna entrata nel comitato esecutivo del Soviet di Pietrogrado, prima donna nominata al Comitato centrale del Partito bolscevico, prima donna al mondo a occupare la carica di ministro nel governo formatosi all’indomani della Rivoluzione di ottobre, di lei il leader menscevico Martov ebbe a dire “ci sono solo due comunisti in Russia: Lenin e la signora Kollontaj”.
Grammatica e sessismo

Per spiegare quanto dell’organizzazione sociale si annidi nei segni linguistici, in questo sentiero si considererà il caso delle marche di genere impiegate in italiano per distinguere femminile e maschile nell’ambito degli appellativi denotanti professioni.

Che genere di uguaglianza? Breve storia della parità di genere
Perché si parla di “parità di genere” e non di “uguaglianza di genere”? Uguaglianza e parità sono concetti simili ma non sono sinonimi. Ci spiega la differenza la giurista Francesca Faenza.
Chiamami col suo cognome. La questione del matronimico arriva alla Corte

Il meccanismo di attribuzione automatica del cognome paterno ai figli potrebbe essere sovvertito? Francesca Faenza ci racconta come la storia dell'attribuzione del cognome del padre ai figli sia legata a un certo modello di famiglia e società che ormai sta cambiando, anche grazie alla possibilità di attribuire al nascituro il cognome della madre.

La donna “di potere” nella narrazione tradizionale di Roma antica: Messalina, Livia e le altre
A dispetto del ritratto offerto dalla narrazione storiografica, Messalina probabilmente non ebbe costumi sessuali molto diversi da quelli delle altre donne della domus Augusta: la fama di prostituta era il prodotto della cultura maschilista. Livia e le Augustae dopo di lei, che al contrario si definiscono come donne “di potere”, furono oggetto di una narrazione fortemente ideologizzata.
La prima donna: Pandora, l’indefinibile
Prima donna a comparire sulla terra, Pandora segna la fine dell’età dell’oro: incarna la distanza incolmabile rispetto al mondo divino e tuttavia la sua bellezza, simile a quella delle dee, la rende memoria di un’originaria condivisione. Con lei si apre il divario tra identità e differenza, e si afferma il regno della duplicità: Pandora è soglia tra bene e male, punto di intersezione tra cielo e terra, tra natura e cultura.